Nascondevano un arsenale in casa: arrestato a Palermo intero nucleo familiare

Redazione

Palermo

Nascondevano un arsenale in casa: arrestato a Palermo intero nucleo familiare

12 Ottobre 2018 - 09:43

La Polizia, nell’ambito di una vasta operazione di controllo del territorio nella zona di Ciaculli, è riuscita a risalire ad un vero e proprio arsenale di armi sotterrate nel terreno di pertinenza di una villa dove vive Antonino Adelfio, Pip (Piani di Inserimento Programmato) impiegato presso una Chiesa del centro storico cittadino. All’interno della villa, alcuni locali erano adibiti ad una sorta di laboratorio clandestino per la produzione e la modifica delle armi, provvisto di attrezzatura idonea a questo scopo.

A procedere gli agenti della Squadra Mobile e del Commissariato “Zisa Borgonuovo” i quali, nel corso dei servizi, insospettiti da alcuni movimenti anomali nei pressi della villa, appartenente ad un soggetto già noto per i suoi precedenti in materia di armi, stupefacenti ed altri reati, sono entrati in azione sottoponendo ad un’accurata perquisizione l’abitazione e le sue pertinenze, avvalendosi anche del contributo dei cani poliziotto “Dylan” e “Brando”, dotati di un formidabile fiuto per la ricerca di armi ed esplosivi.

Così la sorprendente scoperta: in due fusti in plastica sotterrati nel giardino della villa ed accessibile attraverso una botola erano occultate numerose armi (revolver, pistole automatiche alcune delle quali con la canna modificata), circa 1000 proiettili e numerosi silenziatori. In un locale attiguo all’abitazione era stato invece allestito un vero e proprio laboratorio clandestino, adoperato oltre che per produrre anche per modificare le armi. Al suo interno sono state rinvenute altre pistole con tamburo modificato e numerose armi giocattolo pronte per essere trasformate. Un’altra pistola con la canna modificata è stata rinvenuta all’interno della canna fumaria di un camino della villa e sotto un ripiano la somma di circa 1.000 euro in contanti.

Nelle adiacenze dell’abitazione era stato addirittura allestito un poligono di tiro rudimentale utilizzato per testare le armi, in alcuni casi anche munite di silenziatori per non destare sospetti. In manette l’intero nucleo familiare: Antonino Adelfio (padre), Giovanna Li Causi (madre) entrambi 49enni ed il figlio Gaetano Adelfio, 26enne, i quali dovranno rispondere del reato di detenzione illegale di armi e munizionamento.

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