Monreale, Arcidiacono e quell’idea di declassare i terreni edificabili

Redazione

Cronaca

Monreale, Arcidiacono e quell’idea di declassare i terreni edificabili

31 Agosto 2018 - 11:00

Chiamatela folle idea. O trovata elettorale. Ma Alberto Arcidiacono ha lanciato un sasso (metaforicamente parlando): l’idea di declassare i terreni edificabili nel piano regolatore a chi non interessa costruire. Per questo dovrebbe approdare in Consiglio comunale un documento, firmato da alcuni consiglieri comunali, che vorrebbe portare a Monreale, come già successo in altri comuni, la possibilità per i proprietari, di declassificare gli appezzamenti di terreno, da edificabile a non edificabile, visto l’ormai il livello di tassazione che questi hanno. A Monreale, tra l’altro, il Piano Regolatore, vecchio e scaduto ormai da decenni, prevede terreni edificabili anche nei posti più disparati, praticamente tutti i terreni sono edificabili. E di conseguenza i proprietari sono costretti a pagare tasse sovradimensionate.

“Sarebbe bello pensare al piano regolatore di una città come a uno strumento di governo del territorio – spiega Arcidiacono – in grado di contemperare il suo mutamento alle naturali occorrenze di chi lo abita e non ad un lontano miraggio. Un documento, dalla natura strategica, in grado di definire lo scenario di sviluppo complessivo di un ambiente anche attraverso la formulazione di proposte specifiche di trasformazione. Un processo partecipativo attivo che guardi al coinvolgimento dei soggetti interessati a partire dalle fasi di avvio della pianificazione e non, come avviene oggi, in quelle conclusive di osservazione/opposizione”.

“Virtuosismi amministrativi che collidono con gli attuali tempi di conclusione di un iter di approvazione che tende a confinare lo strumento di governo del territorio in terre esplorate soltanto durante le campagne elettorali. Preso atto degli indirizzi delle più recenti normative nazionali e regionali sul contenimento del consumo di suolo per nuove urbanizzazioni – continua Arcidiacono – e considerando la perdurante crisi strutturale che ha investito il comparto edile, diventerebbe estremamente utile un bando esplorativo che consenta a tutti coloro che intendono privare il proprio terreno del titolo edificatorio di manifestarne la volontà”.

“La possibilità di trasformare rigide indicazioni di sviluppo territoriale in pianificazioni maggiormente elastiche consentirebbe una programmazione più fedele alle reali esigenze di una comunità soprattutto in un tempo in cui i terreni vengono investiti da specifica ed elevata tassazione. Questo mio breve pensiero, condiviso con qualche consigliere, dovrebbe approdare presto in Consiglio ed essere oggetto di discussione”.

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