Palermo, rapine e furti al Foro Italico: la polizia smantella baby gang

Redazione

Palermo

Palermo, rapine e furti al Foro Italico: la polizia smantella baby gang

17 Luglio 2018 - 19:13

Tre giovanissimi palermitani A.S., di 14 anni; J.S. e F.F., di 16 anni, sono stati arrestati dalla polizia. Nei confronti di A.S. e di F.F., è stata applicata la misura cautelare della custodia presso l’Istituto Penale Minorile, mentre nei confronti di J.S. è stata applicata la misura cautelare del collocamento presso una comunità.

I tre sono alcuni dei componenti di una banda di giovanissimi malviventi, distintasi, per avere compiuto o tentato rapine e furti, connotate da violenza, sfrontatezza ed irriducibilità. Catteristica del gruppo criminale, composto anche da altri minori, già identificati ma, infraquattordicenni e quindi non imputabili, è l’interscambiabilità dei ruoli: tranne che per A.S., non tutti i componenti, infatti, figurano in ogni episodio contestato e ricostruito dai poliziotti ma ciò non pregiudicava la forza intimidatrice di chi, di volta in volta, era chiamato a compiere furti e rapine.

All’identità dei malviventi sono giunti i poliziotti della Squadra Mobile. Almeno quattro sono gli episodi di reato che vengono contestati al gruppo criminale; in tutti gli episodi, come accennato, è sempre presente A.S.; il modus operandi è sempre uguale: i giovani approfittando della suuperiorità numerica, circondano le vittime, loro coetanee, al Foro Umberto I e con violenza e sotto la minaccia di una pistola, si fanno consegnare o tentano di farsi consegnare denaro e telefonini.

Il primo episodio risale al 31 maggio scorso, quando al Foro Italico era stata segnalata una rapina ai danni di due giovani, che, accerchiati da quattro malviventi, sotto la minaccia di una pistola, erano stati costretti a consegnare i telefoni cellulari. In quel caso la baby gang era riuscita ad impadronirsi solo di un telefonino, non venendo a capo del codice di sblocco del secondo apparecchio. Questa rapina è stato ricostruito, è stata compiuta da A.S. e da due infraquattordicenni non impuitabili.

Il secondo episodio contestato risale al 7 giugno 2018: anche in questo caso, due giovani cittadini, a piedi ed in orario notturno, erano stati aggrediti sul lungomare del Foro Italico da tre malviventi che, pistola in pugno, avevano ottenuto il cellulare di una delle vittime. In questo caso, ad evitare peggiori conseguenze, era stato il provvidenziale passaggio di una volante di Polizia che aveva consigliato ai malviventi di desistere. Di questo episodio di rapina sono accusati A.S. e J.S..

Il terzo episodio contestato è una tentata rapina che risale allo scorso 1 Luglio e si è verificato, ancora una volta, al Foro Italico: due giovani sono stati accerchiati da 8 malviventi. Gli aggressori hanno chiesto denaro e la consegna degli zaini alle vittime che hanno resistito, ma uno di loro ha pagato con alcune ecchimosi al collo il rifiuto di consegnare denaro ed oggetti personali, prima di riuscire a fuggire. I partecipanti a questa rapina, identificati dai poliziotti sono A.S., F.F. e tre infraquattordicenni.

Di diverso tenore ma egualmente allarmante sarebbe il reato contestato ad A.S., questi, insieme a due infraqquattordicenni, avrebbe compiuto il furto aggravato di una ingente quantità di beni, quali computer, monitor tv, materiale audio ed informatico, appartenenti alla “Fondazione Manifesta 12 Palermo”, avvenuto il 18 giugno 2018 in piazza Magione all’interno del Teatro Garibaldi. Su questo episodio hanno fatto luce le indagini degli agenti del Commissariato Oreto-Stazione, i quali, dopo aver effettuato i sopralluoghi e studiato la scena del crimine, sono riusciti a leggere i fotogrammi estrapolati dal sistema di videosorveglianza della struttura ed hanno dato una identità agli autori del “colpo”: sono A.S. e due minori non imputabili che erano riusciti a raggiungere i locali poi razziati, passando per il tetto ed ingrangendo una finestra.

Altri componenti del gruppo erano stati già identificati nell’immediatezza del furto e denunciati dai poliziotti del Commissariato. In quella circostanza, parte della refurtiva fu ritrovata e riconsegnata alla fondazione.

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