Frutta venduta per strada, maxi sequestro di Vigili e Guardia di Finanza a Carini

Redazione

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Frutta venduta per strada, maxi sequestro di Vigili e Guardia di Finanza a Carini

15 Giugno 2018 - 15:45

I caschi bianchi di Carini, coordinati dal comandante del corpo Marco Venuti, in collaborazione con i militari della Guardia di Finanza della locale brigata hanno effettuato controlli sui venditori ambulanti. Dopo essere più volte intervenuti sulla statale 113 con sanzioni amministrative gli agenti hanno deciso di “alzare il tiro”. Alla luce di diverse sentenze della cassazione, infatti, risponde del reato di “cattivo stato di conservazione” previsto dalla legge 283/62 “la messa in commercio di frutta all’aperto ed esposta agli agenti inquinanti”, osserva il comandante Venuti, in quanto “costituisce una violazione dell’obbligo di assicurare l’idonea conservazione delle sostanze alimentari”.
Deferiti in stato di libertà A.R di 36 anni di Palermo e C.B di 26 anni residente a Carini.

Si sono verificati momenti di grande tensione soprattutto quando i rivenditori hanno capito la gravità della contestazione ed hanno assistito alla distruzione, e non al consueto semplice sequestro, della merce, mediante un autocompattatore fatto intervenire sui luoghi. Fortunatamente gli agenti e i militari della Brigata della Guardia di Finanza di Carini sono riusciti a mantenere il controllo dell’ordine pubblico. Per gli abusivi è scattata anche la violazione della legge regionale 18/95 per euro 310 se pagata entro 60 giorni, ma che, in difetto potrà arrivare anche a 1.500 euro.

Ma c’è di più. La guardia di finanza ha proceduto ai controlli di specifica competenza accertando diverse infrazioni tributarie ed un evasore totale del fisco. L’azione di vigilanza, riferiscono dal Comando della polizia municipale, proseguirà nei prossimi giorni, in considerazione di numerose segnalazioni che pervengono anche da parte dei soggetti che svolgono l’attività commerciale in regola e che, in una congiuntura economica come quella che stiamo vivendo, sentono la gravità di un fenomeno che, oltre a violare le norme di polizia amministrativa e tributaria, costituiscono una vera e propria concorrenza sleale in campo commerciale.

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