Una centrale della droga a conduzione familiare: blitz dei carabinieri allo Zen

Redazione

Palermo

Una centrale della droga a conduzione familiare: blitz dei carabinieri allo Zen

29 Gennaio 2018 - 09:35

Blitz dei carabinieri allo Zen. Una centrale della droga a conduzione familiare. I militari hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di tre misure cautelari in carcere, tre obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria e una misura provvisoria di sicurezza della libertà vigilata. I provvedimenti sono stati emessi dal Gip del Tribunale di Palermo, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di un intero nucleo familiare dedito al traffico di sostanze stupefacenti.

Dopo l’operazione “Teseo” del febbraio 2017 dove finirono in manette 27 persone, l’indagine di oggi, denominata Under Square, ha ancora una volta fatto emergere una conduzione familiare del market della droga allo Zen. In particolare, le indagini sono state avviate nell’aprile 2017, quando i militari hanno eseguito un arresto in flagranza nei confronti di Davide Arizzi, trovando ben due chili di marijuana, 400 grammi di hashish e 18 grammi di cocaina, oltre a vario materiale necessario per il confezionamento in dosi, in un appartamento situato nei pressi della Stazione Carabinieri all’interno dello Zen. “Da lì, – spiegano dal Comando – l’inizio delle attività tecniche, con intercettazioni telefoniche ed ambientali, grazie alle quali si sono ricostruiti gli assetti e le dinamiche criminali dell’intera famiglia”, proprio così, perché a gestire il traffico illecito ed ad essere i reali possessori di tutta quella droga, erano tutti i componenti della famiglia Arizzi.

È così progressivamente emerso, in maniera inequivocabile, come la famiglia Arizzi, abbia radicato i propri interessi nell’attività di spaccio, sfociando in una sorta di mini-market della droga a conduzione familiare in cui, ovviamente, ognuno aveva un ruolo che andava dal reperire fondi per l’acquisto all’ingrosso della stessa o per arrivare allo smercio vero e proprio eseguito anche con l’aiuto di soggetti estranei al nucleo familiare, come Ben Dhaou Semire.

Dalle indagini, emerge la figura di Davide Arizzi che, nonostante la detenzione, ha tentato di dare ordini al fratello Antonij, impartendo velate disposizioni allo scopo di far proseguire la coltivazione di piante di marijuana. E infatti i militari, all’interno di un cunicolo situato al di sotto di un padiglione dello Zen, di fianco alla caserma dei carabinieri, hanno scoperto una botola ricavata sul pavimento di un vano condominiale, che formava, un passaggio sotterraneo di collegamento con il locale dove erano custodite ben 20 piante di marijuana dall’altezza di 1 metro circa, con lampade e reattori, impianti di condizionamento ed aspirazione e quant’altro necessaria per la coltivazione, oltre a 20 dosi di cocaina, circa 800 grammi di marijuana e quasi 1 chilo e 500 grammi di hashish. Ed è proprio dal rinvenimento di questa piantagione di marijuana che l’indagine prende il nome Under Square.

Ad aiutare i fratelli Arizzi nell’attività di spaccio al dettaglio c’era Ben Dhaou Semire: 22enne: il giovanissimo era un fedele collaboratore della famiglia, legato da un rapporto di amicizia con i due fratelli, che ha dato il suo contributo nella coltivazione della piantagione e nel confezionamento in dosi.

Con i sequestri di droga effettuati da parte dei carabinieri nell’aprile 2017 gli affari della famiglia hanno iniziato la loro fase discendente. E proprio nell’ultima fase dell’attività è stata riscontrata la pianificazione di una rapina, da parte di Antonj Arizzi, Semire Ben Dhaou e Giovanni Palazzolo, i quali, a causa della mancanza di denaro derivante dai numerosi sequestri operati, hanno pianificato di rapinare un centro scommesse a Balestrate. Rapina saltata grazie all’intervento dei carabinieri che avevano intercettato la pianificazione del blitz e preventivamente hanno proceduto a diverse perquisizioni domiciliari.

A Giovanni Palazzolo, 30enne, è stata applicata la misura provvisoria di sicurezza della libertà vigilata. “Questa misura – dicono i carabinieri – è stata disposta perché, essendo stata accertata la conclusione di un accordo per commettere una rapina, non punibile poiché non commessa, è stata accertata la pericolosità sociale della persona che, dopo aver individuato l’obiettivo, insieme agli altri indagati, ha abbandonato il proposito solo in vista di una migliore riorganizzazione”.

LA DICHIARAZIONE DEL COMANDANTE PROVINCIALE DEI CARABINIERI ANTONIO DI STASIO

“L’operazione odierna è l’ennesima dimostrazione che non esistono zone franche dell’illegalità e che l’opera delle forze dell’ordine deve essere costante e concreta perché lo Stato continui ad essere un riferimento insostituibile e tangibile – ha detto il comandante provinciale Antonio Di Stasio -. Il Comando Provinciale Carabinieri di Palermo, al pari delle altre Forze di Polizia impegnate sul territorio a tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, opera in piena sinergia nel Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica e, grazie anche alla direzione dell’Autorità Giudiziaria, ancora una volta risponde ai bisogni di sicurezza della città.

Pertanto, proprio con riferimento al quartiere Zen e nell’ottica di un sinergico e strutturato lavoro di tutela sia del singolo individuo sia del territorio, si ricorda l’attivazione nel 2010 di un presidio della Benemerita nel quartiere dello Zen (Zona Espansione Nord) perché tutti possano avvertire la vicinanza di un’Istituzione cui potersi indirizzare nei momenti di difficoltà. L’insediamento dei Carabinieri deve quindi rappresentare non solo un deterrente per la criminalità, ma anche un efficace sostegno per superare la situazione di marginalità che affligge una zona dove si registra la microcriminalità, l’infiltrazione mafiosa e la dispersione scolastica.

Oggi, la Stazione San Filippo Neri – che esercita la propria competenza nell’ambito dello Zen 1, Zen 2, Tommaso Natale e Pallavicino – è indirizzata anche a diverse iniziative sociali alle quali si è aderito sulla scia del progetto “Cultura della legalità” promosso dal Comando Generale dell’ Arma dei Carabinieri. L’obiettivo è alimentare cosi la fiducia nelle Istituzioni anche e soprattutto in quartieri della periferia. Tra queste progettualità mi preme ricordare quella realizzata con la fondazione “Albero della vita onlus” con la quale è nato il laboratorio “ImpariAmo Insieme”. Trenta bambini di scuola primaria tra i 6 e i 10 anni sono periodicamente affiancati, nelle attività di dopo scuola, da tutor carabinieri, per ridurre ed eliminare le difficoltà scolastiche e per condividendo con loro anche attività ludiche quali la preparazione della merenda o di un pranzo consumato da tutti, insieme”.

Giovanni Palazzolo

Giovanni Palazzolo

Antonj Arizzi

Antonj Arizzi

Carmelo Arizzi

Carmelo Arizzi

Chiara Giuseppa Arizzi

Chiara Giuseppa Arizzi

Davide Arizzi

Davide Arizzi

Ben Dhaou Semire

Ben Dhaou Semire

Santa Lo Iacono

Santa Lo Iacono

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