Sette mesi e poi le discariche siciliane saranno al collasso. A lanciare l’allarme è il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, parlando in aula all’Ars. “Per guadagnare un anno di tempo, bisogna fare in modo che nelle discariche arrivi la metà delle 5mila tonnellate che ogni giorno sono smaltite nelle vasche. Il Ministero dell’ambiente ci ha detto di portare questi rifiuti all’estero, ma abbiamo problemi logistici. In questi ultimi vent’anni sette governi, 5 commissari straordinari, un prefetto e due magistrati non sono riusciti a trovare soluzioni strutturali. Si è preferitro alimentare il sistema clientelare, oligarchico, talvolta mafioso delle discariche che ha solo prodotto aumento dei costi di smaltimento a vantaggio di pochi”.
Il primo problema da affrontare è per la discarica di Bellolampo, nel palermitano, che ha già chiuso per i comuni della provincia e al momento può solo ricevere i rifiuti della città. «Mancano impianti di compostaggio dei rifiuti – prosegue Musumeci -. Ci vorrebbe almeno un anno e mezzo per costruirli». Un altro problema è la differenziata, secondo Musumeci i dati sono allarmanti. «Solo cento comuni siciliani superano il 50 per cento di raccolta – conclude il Governatore -. Abbiamo in cantiere un piano per la bonifica delle discariche e la realizzazione di almeno dieci impianti di compostaggio in diverse parti dell’Isola, ma il tempo stringe e dobbiamo ridurre al più presto la quantità di rifiuti”.