Da San Martino a Corleone per il restauro della “vara” del Crosifisso

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Da San Martino a Corleone per il restauro della “vara” del Crosifisso

01 Settembre 2017 - 15:19

Risale al 1689 e dopo un’attenta opera di restauro finanziato da privati e in parte anche all’8 per mille la preziosa vara lignea ricoperta in oro zecchino tornerà al suo posto, nella chiesa di San Leonardo, che riaprirà al culto dei fedeli tra pochi mesi. Il restauro dell’opera è stato affidato ad un giovane restauratore di Corleone, Giuseppe Terrusa, che si è poi laureato all’Accademia delle Belle Arti di San Martino delle Scale, proprio con una tesi di restauro e conservazione della Vara del Crocifisso degli Angeli della chiesa corleonese.

La chiesa di San Leonardo, appartiente alla parrocchia di Santa Maria di Gesù della Diocesi di Monreale. Era una antico ricovero e ospizio dei frati agostiniani, presenti nel paese già alla fine del 1200, per questo gli esperti datano la chiesa intorno al 1300. Con le leggi di soppressione del 1866-67, la chiesa passò al demanio e venne smembrata. Dopo qualche anno fu acquistata da alcuni cittadini del paese: Giovanni Campisi, Luciano Di Bella, Giovanna Colletti, Leonardo Terrusa, Giovanna Marinello, Giuseppe Provenzano, Rosaria, Pietra e Maria Vesco, Felice Ragusa. Nel 1926 dopo averla restaurata la cedettero nuovamente alla Curia di Monreale, affidandola all’arcivescovo Filippi.

“La vara del Crocifisso – spiega Terrusa al Giornale di Sicilia – rispecchia quella di Santa Rosalia e ha un basamento quadrangolare nei cui fori vengono fissate le grandi aste processionali per il trasporto a spalla. Subito sopra – continua Terrusa – quattro aquile disposte agli angoli come pietre angolari sostengono i rispettivi pilastri che compongono la struttura. Tra le quattro aquile, otto basamenti con dei chiodi forgiati a mano che dovevano sostenere gli angeli e le quattro storie in bassorilievo dell’esodo, dove troviamo le figure di Mosè, Aronne in vesti sacerdotali e una donna accanto che potrebbe far pensare alla sorella di Mosè e Aronne”.

“Sul basamento dipartono quattro pilastri ornati con statue di profeti e patriarchi. Al di sopra otto coppie di angeli seduti in modo scherzoso. Al termine della parte architettonica, ai quattro angoli del cornicione, vengono raffigurati altrettanti scudi, elementi mancanti della Vara del Crocifisso della Catena. A concludere l’opera una cupola suddivisa in spicchi traforati con dei contrafforti scolpiti con figure fitoforme”.

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