Il Patriarca Gregorio III Laham di Antiochia a Monreale per un pellegrinaggio

Redazione

Cronaca

Il Patriarca Gregorio III Laham di Antiochia a Monreale per un pellegrinaggio

02 Giugno 2017 - 12:05

Sabato 3 giugno si svolgerà nella cattedrale di Monreale una celebrazione ecumenica a cui prenderà parte Gregorio III Laham Patriarca di Antiochia, di tutto l’Oriente, di Alessandria e di Gerusalemme della Chiesa Greco-Melkita Cattolica, l’arcivescovo di Monreale monsignor Michele Pennisi ed vari esponenti cattolici, ortodossi, anglicani, luterani provenienti da ventitre Paesi, appartenenti ad una associazione internazionale ecumenica denominata “Ordine di San Lazzaro di Gerusalemme”.

Alle 10 i partecipanti si riuniranno nella Chiesa del Sacro Cuore affidata all’Ordine Teutonico da dove si snoderà un pellegrinaggio che si concluderà nella cattedrale di Monreale. Qui sarà celebrata una Liturgia Ecumenica della Parola in inglese, in francese e in italiano. Poi una processione all’interno del Duomo per venerare la tomba di san Luigi Re di Francia.

Il patriarca Gregorio III Laham è nato a Darayya, presso Damasco (Siria), il 15 dicembre 1933. Emise la professione perpetua come monaco dell’Ordine Basiliano del Santissimo Salvatore dei melchiti, nel 1952. È stato ordinato sacerdote dell’Ordine Basiliano dei Melchiti il 15 febbraio 1959.Consacrato arcivescovo-vicario patriarcale di Gerusalemme per la Chiesa cattolica greco-melkita il 27 novembre 1981, dal 29 novembre 2000 è diventato Patriarca di Antiochia, di tutto l’Oriente, di Alessandria e di Gerusalemme della Chiesa Greco-Melkita Cattolica e ha assunto il nome di Gregorio. L’8 maggio 2008, papa Benedetto XVI ha ricevuto in udienza Gregorio III assieme ad una foltissima delegazione di vescovi ed archimandriti melchiti.

Durante il suo patriarcato, ha accolto in Siria papa Giovanni Paolo II: una visita storica, durante la quale per la prima volta un papa entrava in una moschea, la Grande Moschea degli Omayyadi a Damasco, dove la tradizione vuole collocare la tomba di san Giovanni Battista. Alla morte di Giovanni Paolo II è stato proprio Gregorio III a benedire la bara, durante i funerali del defunto Pontefice. Papa Francesco ha accolto lo scorso 6 maggio le dimissioni dell’ottantaquattrenne patriarca ringrazaindolo come “servitore zelante del popolo di Dio, per gli anni di servizio generoso alla sua Chiesa e per aver tenuto vita l’attenzione della comunità internazionale sul dramma vissuto dalla Siria”.

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