Rifornivano di cocaina la Palermo “bene”. Cinque persone sono finite in manette. Sono Stefano Macaluso; Antonino Di Betta; Danilo Biancucci; Giovanni Fiorellino e Alessandro La Dolcetta. L’indagine condotta dalla Sezione Antidroga ha consentito di delineare l’operatività di ben 2 gruppi distinti dediti allo smercio di cocaina, che attraverso alcune utenze cellulari dedicate agli acquirenti e sempre accese, fornivano un servizio di consegne a domicilio dello stupefacente attivo “H/24” che riguardava per lo più la cosiddetta “Palermo bene”. Tra gli acquirenti dello stupefacente vi erano numerosi professionisti palermitano che concordavano con gli indagati appuntamenti spesso fissati in zone rientranti nella “Movida” Palermitana.

Del primo gruppo facevano parte Macaluso e Di Betta, suo vero e proprio alter ego con il quale si alternava in veri e propri “turni lavorativi”, scambiandosi il cellulare “di servizio” sul quale i due ricevevano centinaia di telefonate, tutte finalizzate alla compravendita di cocaina. In due mesi sono state registrate circa 80 richieste al giorno di cocaina che raddoppiavano nel giorni festivi, per un totale di oltre 22.000 conversazioni e ben 339 potenziali clienti.

Del secondo gruppo di pusher facevano parte Biancucci, Fiorellino e La Dolcetta che rifornivano di cocaina una fitta rete di acquirenti. Giovanni Fiorellino era già stato arrestato dagli agenti della “Narcotici” il 3 dicembre scorso, perchè trovato in possesso di 34 grammi di cocaina. Dopo il suo arresto a prendere il suo posto La Dolcetta e Biancucci.

Nell’arco di circa un mese, gli inquirenti hanno registrato 13736 telefonate con una media di più di 457 telefonate/messaggi al giorno e la presenza di 331 nominativi di possibili clienti. Sulla base del numero medio di consegne giornaliere, è stato calcolato in circa 2 chili la quantità di cocaina smerciata. Il volume d’affari mosso dai due gruppi criminali si aggira, complessivamente, sui 300 mila euro, circa. Gli arresti sono stati effettuati dagli agenti della Polizia di Stato, con il personale della Squadra Mobile di Palermo diretta da Rodolfo Ruperti, in esecuzione di ordinanza emessa dal Gip presso di Tribunale di Palermo Nicastro, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica Agnello.