Antonio Rubino, fresco di nomina a commissario del Pd di Monreale, ieri per la prima volta ha incontrato i tesserati del Partito Democratico monrealese. Un incontro che aveva un solo obiettivo: distendere gli animi. Se Rubino sia riuscito nell’intento lo scopriremo prossimamente. Intanto il neo commissario, in un incontro tranquillo e ben partecipato, ha ribadito la sua voglia di compattare l’ambiente. Non può esistere che un Pd sia diviso in due o più frange. Il riferimento è chiaramente ai consiglieri che sono al momento, diciamo in maniera un po’ forzata , all’opposizione della Giunta Capizzi. Ma sulla questione amministrazione e governo della città non si discute. Insomma, almeno per il momento la questione legata agli assessori non è in discussione. Bisogna tornare a fare squadra. E Rubino lo ha detto chiaramente, “aprendo” al dialogo e alle proposte.

Non sono mancate le critiche e i mugugni, perchè comunue Rubino rimane “uno straniero” che viene a sistemare le cose a Monreale. E questa cosa, in realtà, non è stata digerita fino in fondo. Ma Rubino ha incassato le critiche e ribadito il suo concetto: non può esserci un Pd dentro e un Pd fuori dal governo della città. E dall’esterno la sensazione è che i consiglieri “dissidenti” abbiano voltato le spalle al sindaco, togliendogli la fiducia. Quindi obiettivo è quello di ricompattare il gruppo: tutti insieme per il bene della città, di Monreale, ha detto Rubino. La cosa sembra facile, ma non lo è. Tutte le attenzioni adesso sono su Silvio Russo e Tonino Russo. E anche l’area faraoniana è sotto gli occhi dei riflettori che ieri ha preferito ascoltare gli interventi degli altri e valutare magari in un secondo momento. Riuscirà Rubino a riportare la calma nel Pd di Monreale? Le sensazioni sono positive…