L’esperto monrealese: “Internet può essere un luogo pericolosissimo”

Redazione

Cronaca

L’esperto monrealese: “Internet può essere un luogo pericolosissimo”

06 Febbraio 2017 - 17:09

Il 7 febbraio 2017 si celebra il Safer Internet Day. “Be the change: unite for a better internet” è lo slogan scelto per la giornata della sicurezza in rete, meglio nota come Safer Internet Day, istituita e promossa dalla Commissione europea. L’evento si celebra contemporaneamente in oltre 100 nazioni di tutto il mondo. Nonostante la pluralità di lingue e la molteplicità di culture e abitudini, unico è l’obiettivo: far riflettere le ragazze e i ragazzi non solo sull’uso consapevole della rete, ma anche sul ruolo attivo e responsabile di internet. In concomitanza con il Safer Internet Day, quest’anno si celebrerà la prima giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo dal titolo “Un nodo blu: le scuole unite contro il bullismo”. E’ lodevole l’iniziativa promossa e fortemente voluta dal Ministero dell’Istruzione e della Ricerca. Non si parla mai abbastanza dei temi connessi alla legalità informatica e dei diritti in rete. Non è solo un problema che spetta affrontare alle scuole, infatti, l’iniziativa educativa di sensibilizzazione e di prevenzione deve partire, prima di tutto, dalle famiglie. Dalle indagini, promosse dal Miur, emerge che i giovani trascorrono più di 5 ore online, il 14% non verifica la veridicità delle news scritte sul web e, cosa ancor più grave, l’11% degli intervistati dichiara di approvare gli insulti postati sui social in nome di una fantomatica libertà di espressione.

“Da quanto vado in giro per le scuole con specifici seminari sul tema – sostiene Giuseppe La Corte di Pioppo, specialista in professioni legali, Ecdl It Security Specialised e studioso delle tematiche riguardanti la legalità informatica – mi accorgo che i ragazzi non conoscono bene quali siano le regole basilari per la tutela dei propri diritti in rete. Spesso si pensa che la propria bacheca facebook sia il luogo dove tutto è permesso. Questo ragionamento è sbagliato. Il rispetto delle regole è fondamentale per vivere in una società civile. Il nostro profilo identifica ciò che noi siamo attraverso ciò che condividiamo, creando una nostra identità virtuale, quindi usiamo i social con la testa”.

Intanto, anche il Ministero della Giustizia, lo scorso novembre ha presentato la Guida “Pensa prima di condividere” per l’utilizzo consapevole dei social media e la sicurezza online. Attraverso questa breve Guida si vuole sensibilizzare tutti coloro che hanno un proprio profilo facebook ad un uso prudente del web, invitandoli a pensare due volte prima di condividere. Un click, spesso, può avere conseguenza molto gravi ed irrimediabili.

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