Traffico di droga, vasta operazione della polizia tra Sicilia e Campania

Redazione

Palermo

Traffico di droga, vasta operazione della polizia tra Sicilia e Campania
26 gli ordini di custodia cautelare. Sequestrati beni per circa un milione di euro, tra cui una lussuosa villa alle porte di Palermo

12 Luglio 2016 - 09:49

La Polizia sta eseguendo, dalle prime luci dell’alba, 26 ordinanze di custodia cautelare, emesse dal Gip presso il Tribunale di Palermo su richiesta della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia. La vasta operazione antidroga, nei confronti organizzazioni malavitose palermitane e napoletane, che avrebbero costituito un’unica joint venture criminale dedita al traffico illecito di stupefacenti. L’operazione è stata denominata “Tiro mancino”.

I provvedimenti sono stati emessi dal gip presso il tribunale di Palermo su richiesta della direzione distrettuale antimafia. L’organizzazione avrebbe immesso ingenti quantità di droga – eroina, cocaina, hashish e marijuana – non solo sul mercato palermitano, ma in larga parte della Sicilia occidentale. Piazze dello spaccio soprattutto Mazara del Vallo, Marsala, Alcamo, Castellammare del Golfo, Palma di Montechiaro. Nell’operazione sono stati impegnati un centinaio di uomini della squadra mobile di Palermo, diretta da Rodolfo Ruperti.

Gli investigatori della sezione Antidroga, coadiuvati da Unità cinofile, da pattuglie del reparto Prevenzione crimine e con l’ausilio di personale delle questure di Agrigento, Messina, Trapani e Vicenza, stanno eseguendo, contestualmente agli arresti, numerose perquisizioni.

Al vertice dell’organizzazione i palermitani Antonino Abbate e Giovanni Battista Di Giovanni. Il primo appartenente ad un ceppo familiare storicamente organico alla compagine mafiosa della Kalsa, inserita nella famiglia mafiosa di Palermo Centro, mandamento di Porta Nuova; il secondo, fratello del più noto capo-mafia Gregorio Di Giovanni, soprannominato “u’ reuccio”, già capo del locale mandamento mafioso di Porta Nuova.

L’organizzazione era stabilmente collegata ad alcuni fornitori di droga napoletani, individuati in Mario Mancino, Ferdinando Matuozzo e Ciro Spasiano. Tra l’altro, dopo i primi sequestri di droga operati, la cellula criminale partenopea, già impegnata nelle forniture al sodalizio palermitano, aveva attivato un altro canale di approvvigionamento – immediatamente individuato della Sezione Antidroga – in favore di soggetti legati ad esponenti della famiglia mafiosa della Guadagna. Questo ulteriore canale di approvvigionamento di droga era stato documentato attraverso il rinvenimento e sequestro di 3,7 chilogrammi di cocaina e di 500 grammi di eroina, per l’occasione trasportato da due donne napoletane, già arrestate in flagranza nel corso delle indagini.

L’altro sodalizio criminale era, invece, capitanato dal Francesco Antonino Fumuso, già colpito da misura cautelare nel 2009 per reati di mafia, coadiuvato, nell’illecita attività di importazione in Sicilia di hashish, da alcuni dei suoi più stretti familiari. Nonostante il suo stato di cattività domiciliare, Fumuso riusciva, comunque, a pianificare e gestire un imponente traffico di sostanze stupefacenti, finalizzato a mantenere altamente vitali i mercati di droga di Palermo, di Villabate e Misilmeri. Quest’ultimo asse di approvvigionamento illecito era stato “cristallizzato” dagli investigatori dell’Antidroga con un maxi sequestro di hashish proveniente dalla Romagna, occultato nel doppiofondo di un camion carico di patate, sequestrato il 31 luglio 2013.

Nel corso delle indagini che hanno condotto all’operazione di questa mattina, denominata “Tiro Mancino”, la Sezione Antidroga della Squadra Mobile palermitana è riuscita ad intercettare e sequestrare circa 13 chili di cocaina, 700 grammi di eroina, 425 chili di hashish e 1 chilo di marijuana. Durante una perquisizione, all’interno di un’abitazione riconducibile ad Antonino Abbate, gli investigatori hanno rivenuto e sequestrato, oltre a 1,5 chilogrammi di cocaina, una replica di pistola semiautomatica, modificata per sparare cartucce ordinarie e una serie di munizioni.

Grazie anche alla preziosa collaborazione degli agenti della Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile, esperti in accertamenti patrimoniali, gli investigatori hanno provveduto a dare corso anche al provvedimento precautelare con cui, in via d’urgenza, i Pubblici Ministeri della Direzione Distrettuale Antimafia hanno disposto il sequestro, di beni, mobili ed immobili e delle altre consistenze patrimoniali, ammontanti a quasi 1 milione di euro, riferibili ai familiari (padre e figlio) Francesco Antonino Fumuso e Antonino Fumuso.

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