La Corte dei Conti “bacchetta” il Comune: “Così non va”

Raimondo Burgio

Cronaca

La Corte dei Conti “bacchetta” il Comune: “Così non va”
La delibera mette in evidenza alcune perplessità. Ma gli obiettivi a medio termine sono stati raggiunti. Capizzi: "Sapevamo che non sarebbe stato facile"

20 Maggio 2016 - 18:35

Il piano di riequilibrio finanziario del Comune di Monreale è uscito dal consiglio comunale con delibera del 22 febbraio 2013, ma le cose che oggi la Corte dei Conti contesta sono paradossali.

Il comune di Monreale si comporta come quei personaggi che navigando in cattive acque, accantonano scuse spostando la data del debito addirittura con un “pagherò entro trenta anni”. La sezione di controllo poi nella sua relazione – datata 2 maggio – rileva più volte varie discrepanze da quello dichiarato ufficialmente dai referenti istituzionali della nostra città. Sono più volte citati dei “profili di disallineamento contabile” e richiamano la massima attenzione sulla necessità di attuare un piano di riequilibrio in maniera lineare e corretta.

Nel documento sono poi sottolineate le varie lacunosità delle documentazioni prodotte (quasi fossero semplici pezze d’appoggio). Elementi critici sono costituiti per esempio da molti debiti residui tra cui anche quelli dovuti alla Autolinee Giordano, ma la Sezione di controllo a fronte di un totale di 1,3 milioni di euro ritiene che debiti così elevati portino il Comune a gestire con difficoltà l’allineamento contabile e ciò si ripercuoterebbe in modo problematico sui sistemi economici locali.

In pratica si vuole sapere materialmente in che modo si vogliano estinguere i debiti, la Corte vuole conoscere dettagliatamente le spese previste, i pagamenti e una costante relazione da parte del Collegio dei Revisori che esponga chiaramente gli esiti del processo poiché a fronte di vari richiami alla estinzione di piccoli debiti ben poco si è fatto e traspare poca fiducia in questo modus operandi fatto di trascuratezza e leggerezza contabile.

Emerge una difficoltà di fondo dovuta alla capacità di riscossione delle varie tasse (cioè Imu, Tari e Tasi) che evidentemente i cittadini non versano né puntualmente né completamente e nel 2015 a fronte di un accertamento Tari equivalente a una entrata di 6 milioni di euro, ne sono effettivamente arrivati solo il 31% (€ 1.866.620,59) pertanto ancora una volta viene rimarcata la difficoltà di addivenire a una reale azione di risanamento dato che tra la previsione e l’accertamento ci sono  elevate discrepanze.

Alla luce di queste note preoccupanti e su cui alcuni sindacalisti erano intervenuti nei giorni scorsi (anche in dissenso con il Sindaco) ora è probabile che si aprirà un dibattito forte e duro in Consiglio Comunale.
La contabilità sarà sottoposta ancora a un severo giudizio perché la Sezione di Controllo della Corte dei Conti è scettica sulla possibilità di mantenimento degli obiettivi prefissati e dichiarati dal documento di riequilibrio.

In un momento politico come quello odierno, questa potrebbe essere l’occasione per attaccare l’operato del Sindaco e di alcuni Assessori da parte di frange dell’opposizione e forse ancora più problematicamente, da dissidenze interne che aspettano da tempo la giusta occasione per imporre un cambiamento.

La Corte dei Conti, però, evidenzia che gli obiettivi a medio termine sono stati raggiunti. Rimangono le perplessità su quelli a lungo termine. “Sapevamo che era una sfida difficile da affrontare – dice il sindaco Piero Capizzi – ma non per questo ci siamo tirati indietro. La situazione critica dei conti del Comune era nota a tutti. Il problema delle tasse non pagate ci penalizza e non poco. Noi stiamo facendo davvero l’impossibile per riallinearci, una sfida che abbiamo accettato sin dall’inizio e che, sono sicuro, si concluderà con esito positivo”.

 

 

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