Salta la rassegna di cinema jazz a Palermo: la protesta della fondazione The Brass Group

Redazione

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Salta la rassegna di cinema jazz a Palermo: la protesta della fondazione The Brass Group
Così la Fondazione risponde alle incertezze sul futuro dettate dal mancato riconoscimento come istituzione di produzione musicale

02 Marzo 2016 - 10:47

Doveva essere il giorno del cinema musicale al Real Teatro Santa Cecilia. Sarà invece il giorno del silenzio. Anche la programmazione di “Jazz on Movie”, la rassegna dedicata al cinema musicale, è stata rimandata. Così la Fondazione The Brass Group risponde alle incertezze sul futuro dettate dal mancato riconoscimento – nonostante la legge istitutiva – della Fondazione come istituzione di produzione musicale.

Saranno invece garantiti, per rispettare i contratti già firmati dalla Fondazione, i concerti del Trio La Paz in programma venerdì 4 al Santa Cecilia e del duo Walklate-Fuschi in programma il 9 marzo al Blue Brass.

In pratica, l’Orchestra Jazz Siciliana, non è riconosciuta – al pari delle orchestre del Massimo, del Bellini e del Politeama, degna della stessa considerazione. La  mancata approvazione all’Ars dei documenti finanziari che, attualmente hanno di fatto azzerato – ancora una volta – il capitolo relativo al fondo di gestione della Fondazione, hanno determinato lo stato di agitazione del lavoratori della Fondazione che hanno lanciato la vertenza per il “Riconoscimento della parità di generetra tutte le musiche”.

“Mentre l’Unesco riconosce alla musica jazz l’importante ruolo che da sempre questo genere musicale ricopre nell’unione fra le culture – dichiara il presidente Ignazio Garsia – perché potente forza di dialogo e di comprensione fra i popoli, la Regione Siciliana rimette ancora in discussione la vita del Brass. Il jazz ha fornito la colonna sonora a lotte per la dignità e per i diritti civili e rimane tutt’ora forza di trasformazione sociale perché racconta una storia di libertà che tutte le persone vogliono condividere, Consumiamo poco. Non inquiniamo. Costiamo soltanto lo 0,50% degli oltre 40 milioni di euro che la Regione destina agli altri teatri di produzione e, dal 2008, la Regione tenta ripetutamente di ucciderci tagliandoci prima, dal 2008, il 70% dei fondi, fino a giungere, nel 2013, all’azzeramento. Non c’è ancora stato il tempo per l’inaugurazione ufficiale, che già ci fanno chiudere il Teatro Santa Cecilia. Anzi, di più grave c’è che uccidono un ente di produzione di musica jazz tutelato dalla legge. Per tanto accanimento ci sarà certamente una questione di genere.”

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