Palermo, sesso nel centro massaggi: denunciata coppia di cinesi

Redazione

Palermo

Palermo, sesso nel centro massaggi: denunciata coppia di cinesi
I coniugi che lo gestivano erano rimasti coinvolti nelle indagini su un altro centro e per questi motivi era stato negato il permesso di soggiorno

18 Febbraio 2016 - 10:00

Le indagini iniziate nel settembre 2014, durante un normale servizio di controllo del territorio. All’epoca, gli agenti della squadra investigativa del Commissariato Porta Nuova, avevano notato la presenza di un centro massaggi denominato “Oriente Massaggi” al piano terra di via Rosina Anselmi (traversa di corso Calatafimi), corredato di tabellone lampeggiante che indicava gli orari di apertura ed i servizi offerti alla clientela.

I locali, inaccessibili alla vista esterna, erano caratterizzati da uno strano via vai di persone che ha portato i poliziotti ad eseguire una serie di accertamenti. Il centro risultava intestato ad una donna cinese già nota alla Polizia per una serie di pregresse irregolarità, già regolarmente denunciate, relative ad un altro centro massaggi di cui era titolare. Sulla stessa e sul marito pendeva, inoltre, una denuncia del 2014 per sfruttamento della prostituzione, commesso presso il centro massaggi “Elegant Massaggi Cinesi” di via d’Amelio, nonchè un provvedimento di rigetto del permesso di soggiorno. Pedinamenti e osservazioni hanno consentito agli agenti, di scoprire la reale attività di prostituzione che si svolgeva nel centro di via Anselmi.

“In merito – spiegano dalla Questura – sono stati ascoltati numerosi “clienti” del centro, che hanno descritto con dovizia di particolari la conformazione interna del locale (le cui stanze erano dotate di luci rosse soffuse, di letto matrimoniale e vasche in rovere), il modus operandi, il tariffario (che poteva arrivare fino a 100 euro) e addirittura, la presenza di una tessera raccogli punti che consentiva ogni 10 prestazioni di averne una in omaggio”.

I “clienti”, provenienti da tutta la provincia, venivano a conoscenza del centro tramite annunci pubblicitari, con utenze telefoniche riconducibili ai due coniugi cinesi, pubblicati su siti d’incontri specializzati e corredati da foto di giovani donne dai tratti somatici asiatici, in abiti succinti e in pose hot. Per eludere i controlli da parte delle Forze dell’Ordine, gli annunci venivano aggiornati periodicamente, indicando utenze telefoniche diverse, alcune delle quali intestate a presta-nome di conoscenza diretta della coppia cinese.

I due sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria per il reato di sfruttamento della prostituzione e nella giornata di ieri gli agenti hanno sequestrato l’immobile su provvedimento del Gip di Palermo, scoprendo che quella casa di appuntamento era divenuta la dimora abituale dei due gestori, dei loro figli minori di 7 e 11 anni e dal settembre 2015 anche di una loro connazionale, sin da subito avviata alla prostituzione, che ha poi raccontato ai poliziotti, che la coppia utilizzava altre due donne per la medesima attività, ma di cui sconosceva i nomi in quanto veniva imposto loro di non parlare, ma di “lavorare” soltanto, anche per dodici ore al giorno con la promessa di una paga di 1000 euro mensili, mai corrisposti.

All’interno del locale gli agenti hanno trovato inoltre, alcuni documenti intestati a persone di nazionalità italiana e 6 apparecchi cellulari con relative sim card, sulle quali sono in corso ulteriori approfondimenti investigativi.

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