Unesco, Monreale verso il "sì". Angelini: "Tutti, però, devono fare la loro parte”

Giorgio Vaiana

Cronaca

Unesco, Monreale verso il "sì". Angelini: "Tutti, però, devono fare la loro parte”
Intervista esclusiva ad Aurelio Angelini, docente universitario e direttore in Sicilia della Fondazione Patrimonio Unesco

18 Gennaio 2016 - 00:00

La visita dell'ispettore dell'Unesco è dietro l'angolo. Una visita fondamentale per capire se Monreale potrà entrare a far parte della "world heritage list", ossia diventare, insieme ai comuni di Palermo e Cefalù, Patrimonio dell'Umanità. Se non è una svolta, poco ci manca, perchè i benefici, in termini di immagine e di ripercussione sul flusso turistico ed economico sono incredibili. Tra le persone che stanno lavorando a questo progetto di iscrizione nella lista dell'Unesco, una procedura che si concluderà a giugno 2015 e che dura da oltre due anni, c'è anche il professore Aurelio Angelini, docente presso l'università di Palermo, ma soprattutto il direttore in Sicilia della Fondazione Patrimonio Unesco. Lui sta seguendo da vicino le tappe che porteranno alla decisione da parte dell'Unesco se accettare o rifiutare l'ingresso dei tre comuni nella lista.  Professore, quali sono le criticità che ha riscontrato nel comune di Monreale che la preoccupavano? "Alcune sono state rimosse, come il problema del collegamento con Palermo e la chiusura delle piazze al traffico. Rimangono, però, i nodi relativi alla congestione del sistema viario in generale, non solo quello monrealese, una situazione gravissima, ma anche quello che da Palermo porta fin qui. Uno su tutti, il corso Calatafimi. Quindi, i  prossimi impegni, riguarderanno le migliorie del sistema viario che collega i  tre centri". In questo momento, a poche ore dalla visita dell'ispettore, Monreale com'è messa? "Non benissimo, ma nemmeno malissimo. Il problema principale era la chiusura delle piazze e quella, almeno per due terzi, è stata fatta. Ora, il prossimo passaggio, riguarderà una chiusura totale del centro storico alle auto, creando un corridoio di passaggio riservato ai residenti, alle auto autorizzate ed ai mezzi delle Forze dell'Ordine e di soccorso. In parallelo, si dovrà pensare alla realizzazione di parcheggi appena fuori la cittadina normanna, oppure al potenziamento di quelli esistenti". Insomma, la situazione non è così grave, allora? "Sono procedure che vanno fatte passo dopo passo. L'iscrizione nella lista dell'Unesco comporta migliorie continue, soprattutto del centro storico, migliorie che si vedranno nei prossimi anni. Non si può certo chiedere ad un'amministrazione di stravolgere tutto nel giro di una notte. Ma, bisogna attivare un percorso di miglioramento e Monreale lo sta facendo. Dipende anche e soprattutto dai commercianti  e dai proprietari di immobili nel centro storico, che potranno dare una concreta mano al Comune facendo dei lavori di ristrutturazione. Ne trarranno solo benefici. Perché essere presenti all'interno del circuito Unesco, darà a Monreale una visibilità unica e mai avuta. Ed i benefici saranno per tutti". Monreale, finora cosa ha fatto? "L'avvio della pedonalizzazione del centro, il ripristino della linea 389, la pulizia delle strade di accesso al comune, sono risultati incredibili, perché fatti in pochissimo tempo. Ora, però si deve pensare ad una gestione ordinaria di queste cose, mi riferisco soprattutto alla pulizia del territorio, inteso come attenzione massima anche alle periferie e non solo al centro storico". C'è ancora molto da fare… "Bisogna pensare in maniera differente. Questa opportunità che ci offre l'Unesco deve diventare un modello per riqualificare e gestire il territorio in maniera efficace, migliorare la qualità e la vivibilità della città. Solo facendo questo, potremmo continuare su questo percorso avviato". La sensazione è che Cefalù sia nettamente in vantaggio rispetto Palermo e Monreale… “Cefalù è stata quella che prima di tutte ha avviato le procedure e comunque sia questa amministrazione che quelle passate, hanno sempre lavorato con entusiasmo per entrare a far parte dell’Unesco. Se pensiamo a Cefalù, ci viene in mente subito il centro storico chiuso alle auto, la pulizia e la cura dei luoghi. Si tratta di un approccio vincente, senza dubbio. Cefalù è una città che ha sposato in pieno una scelta attrattiva turistica di un certo livello, ma comunque, il dialogo è stato avviato tanti anni fa”. E Palermo? “Si tratta di una città vasta e complessa, che richiede sforzi maggiori. Stiamo parlando di tantissime criticità, come la mobilità, l’igiene urbana, la pedonalizzazione. La Giunta Orlando, però sta facendo grandissimi sforzi. Questo perché per troppo tempo, molte questioni sono state lasciate in sospeso, oppure abbandonate ad una trasformazione anarchica del territorio, sfuggite al controllo, con abusivismo edilizio, degrado ambientale, discariche abusive, sterpaglie. Ora il Comune sta tentando di fare uno sforzo e sta avviando un percorso virtuoso che, sono sicuro, darà i frutti sperati. Palermo, però, ha l’impegno più gravoso, perché possiede, dal punto di vista numerico, il maggior numero di siti monumentali da tutelare e proteggere”. Quali saranno i prossimi passaggi? “Ritengo che la creazione della maxi isola pedonale dei Quattro Canti, in via Maqueda e fino a piazza Bellini sarà importantissima e renderà questa zona della città un gioiello vero e proprio. Io mi augurerei di avere un’abitazione in questa zona, perché triplicherà il suo valore. Le proteste dei commercianti? Sono senza senso”. Perché? “Hanno ragione quando vengono fatti provvedimenti temporanei. Ma, come in questo caso, se si tratta di provvedimenti definitivi, le persone si abituano in fretta, anzi, sul modello del centro commerciale, si sentono più al sicuro e privilegeranno queste zone, anziché frequentare quelle dove c’è presenza di traffico. Abbiamo già studiato dei dati sorprendenti: nell’area pedonale di via Maqueda gli incassi vanno meglio quando c’è l’isola pedonale. Chi mette in giro dati sconfortanti dice solo stupidate. La cosa importante, però, è farlo capire ai cittadini, spiegarlo e bene”. Ed a Monreale com’è la situazione? “I requisiti dal punto di vista di bellezza dei monumenti ci sono. A giugno 2015 ci sarà la decisione. Mi rincresce il fatto che si sta facendo una lotta contro il tempo, visto che l’amministrazione Di Matteo non fece nulla per attivarsi in questo senso. I nostri avvertimenti finirono nel vuoto. Intanto servono i requisiti primari e sono sicuro che in 9 mesi saranno fatti. Poi si penserà a quelli più “importanti”, ma anche lì ci riusciremo alla grande”.

Altre notizie su monrealepress

Autorizzazione del Tribunale di Palermo N. 621/2013

Direttore Responsabile Giorgio Vaiana
redazione@monrealepress.it