Una monrealese realizza un film/documentario sulla vita del Beato Pino Puglisi

Redazione

Cronaca

Una monrealese realizza un film/documentario sulla vita del Beato Pino Puglisi
Rosalinda Ferrante ha scritto la sceneggiatura basandosi sul fumetto dell’associazione culturale Polizia Municipale di Sergio Quartana

18 Gennaio 2016 - 00:00

Un anno di lavoro, per raccogliere le testimonianze di chi ha conosciuto il Beato Pino Puglisi, in giro per la Sicilia, soprattutto per i luoghi dove ha vissuto il sacerdote ucciso dalla mafia a Brancaccio, ultima tappa del “viaggio” di 3P. Rosalinda Ferrante, monrealese e fondatrice della Cosmo Cinematografica, ha raccolto con entusiasmo la “sfida” lanciata dall’associazione culturale Polizia Municipale di Palermo presieduta da Sergio Quartana. “Ci siamo incontrati durante la proiezione del corto di Linda – spiega Sergio Quartana – e si è creato un feeling immediato. Da tempo la nostra associazione pensava a realizzare un film/documentario sul sacerdote che ha scosso le coscienze dei palermitani”. Il progetto di Linda è molto interessante. Il film/documentario, che durerà circa un’ora, racconterà la vita del Beato attraverso i flash back di otto persone che hanno fatto parte della sua vita, familiari ed amici. “Nel film partiremo dalla fine, con immagini reali, della Beatificazione e con il funerale – dice Rosalinda -. Poi gli otto attori ci proietteranno indietro, al passato della vita di Pino Puglisi”. Nove attori in totale, con il nome del protagonista ancora top secret, ma si parla di un attore professionista importante. Le riprese dovrebbero cominciare a fine novembre e durare circa tre mesi. Rosalinda e Sergio si stanno avvalendo della collaborazione degli sponsor per realizzare il primo film/documentario del Beato Pino Puglisi. Il fumetto dell’associazione, da cui è tratta la sceneggiatura, racconta la vita di Padre Pino Puglisi, proclamato Beato lo scorso 25 maggio. Un lavoro che racconta in 40 pagine, intense e ben disegnate, la vita, le opere e la tragica morte, del Sacerdote palermitano, trucidato dalla mafia il 15 settembre del 1993. Dice Quartana: “È stato un vero impegno e lo abbiamo portato avanti in maniera sincera e priva di ogni retorica. Alla mia ideazione del progetto, si sono prestati Emanuele Alotta che ha eseguito i disegni, Teresa Grammauta che ne ha scritto i testi, mentre il designer è stato curato da Giuseppe Maniaci. Preziosa la collaborazione di Franco Mazzola direttore del Centro Oasi della Speranza che sorge e svolge la sua opera Pastorale nel Quartiere Chiavelli di Palermo”. (LA FOTO È DI VINCENZO GANCI)

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