Traditi da facebook e dagli abiti griffati, sgominata banda di rapinatori

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Traditi da facebook e dagli abiti griffati, sgominata banda di rapinatori
Operazione di Carabinieri e Polizia che ha permesso di arrestare tre dei quattro ritenuti responsabili di varie rapine tra Palermo, Bagheria, Ficarazzi e Bolognetta

18 Gennaio 2016 - 00:00

A partire dalle prime luci dell’alba,  i Carabinieri della Compagnia di Bagheria e gli Agenti della V Sezione della Squadra Mobile della Questura di Palermo hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip Giovanni Francolini presso il Tribunale di Palermo, richiesta dai Pm Amelia Luise e Luca Battinieri, nei confronti di quattro giovani palermitani. Gli arrestati sono stati  ritenuti responsabili di avere commesso una serie di rapine, dieci in tutto, in un brevissimo lasso di tempo, compreso tra marzo e luglio 2012, a Palermo, Bagheria, Ficarazzi e Bolognetta, in istituti di credito, uffici postali, supermercati e gioiellerie, talvolta con modalità violente. Inoltre, i malviventi si sono spesso avvalsi di un minore, denunciato a piede libero, per realizzare le rapine. Il provvedimento restrittivo scaturisce dalle risultanze di una complessa attività investigativa, che ha visto impegnati per sei mesi gli Agenti della sezione Antirapine della Squadra Mobile della Questura di Palermo ed i Carabinieri della Stazione di Ficarazzi. Gli Investigatori hanno concentrato la loro attenzione sul modus operandi delle rapine, che nello specifico agivano nei luoghi presi di mira a viso scoperto, seguendo sempre lo stesso iter criminoso, ossia uno dei rapinatori scavalcava il bancone e minacciava verbalmente il dipendente al fine di prelevare il contante presente, mentre gli altri complici, restavano a fare “da palo” per monitorare quanto accadesse attorno e mantenere aperta la porta automatizzata. Determinante ai fini delle indagini si è rivelato l’esame dei filmati estrapolati dai sistemi di video-sorveglianza degli esercizi commerciali rapinati, che gli investigatori hanno posto a confronto con le immagini pubblicate dai giovani rapinatori sui propri profili del social network “facebook”. Ciò ha consentito di individuare la gang di giovanissimi malviventi, alcuni dei quali legati da uno stretto rapporto di amicizia, dediti in forma seriale ed esclusiva alla commissione di rapine, quale  mezzo di mantenimento di un dispendioso tenore di vita e del loro essere “trendy”. I servizi di pedinamento condotti nel corso delle investigazioni hanno accertato infatti che i rapinatori frequentavano locali alla moda della movida palermitana, indossando abiti griffati, abbigliamento del quale non si privavano neanche in occasione della perpetrazione delle rapine, si muovevano alla guida di costose motociclette Bmw e di scooter di grossa cilindrata. Uno degli elementi che ha inchiodato, difatti, “uno degli amici di rapina” è stato proprio il suo giubbino colorato,  indossato dallo stesso nell’ambito di più rapine ed individuato nei fotogrammi estrapolati dagli impianti di video sorveglianza e rinvenuto nell’ambito di una perquisizione. Peraltro proprio nel corso di una perquisizione domiciliare a casa di A.R., effettuata dai militari dell’Arma, finalizzata al rinvenimento degli abiti indossati durante le rapine, il giovane si lamentò rappresentando di avere gravi problemi di salute, per le lesioni riportate a seguito di un grave incidente stradale, che lo limitavano nella capacità di movimento. In realtà i video acquisiti restituiscono una realtà diametralmente opposta: A.R. appare agile, deciso e dinamico nella realizzazione dei colpi. I giovani, tutti originari dello “Sperone”, nel quartiere Brancaccio, avevano individuato nel centro storico di Palermo, zona via Libertà e dunque il salotto-bene della città, e nella periferia est del capoluogo, le aree predilette per la commissione delle rapine, anche in virtù delle numerose vie di fuga esistenti, forti delle presunzione di non poter essere riconosciuti, motivo per il quale si muovevano a volto scoperto. Il provento totale delle rapine commesse ammonta alla somma complessiva di 50 mila euro circa. Questo l’elenco degli arrestati: Marco Cucina, nato a Palermo,  classe 94, nullafacente, incensurato; Alessio D’Agostino, nato a Mazara Del Vallo, classe 93, nullafacente, pregiudicato; Marco Giuseppe Alfano, nato a Palermo, cl. 90, nullafacente, pregiudicato; A.R., nato a Palermo, classe 93, nullafacente, ricercato. Elenco delle rapine eseguite dalla banda di rapinatori seriali Ufficio Postale Agenzia 14, via Ferrari Orsi a Palermo, eseguita nel giugno 2012; Credem, via Marchese di Villabianca a Palermo, eseguita nel marzo 2012; Unicredit, di Ficarazzi (PA) in piazza Macchiarella, eseguita nel marzo 2012; Unicredit, di Ficarazzi (PA) in piazza Macchiarella, eseguita nel maggio 2012; Supermercato Conad, via Ugo La Malfa in Ficarazzi (PA), eseguita nel giugno 2012; Gioielleria Toscano, via Roma in Bolognetta (PA), eseguita nel giugno 2012; Banca Intesa San Paolo, piazza Unità d’Italia a Palermo, eseguita nel giugno 2012; Unicredit, di via Libertà a Palermo, eseguita nel giugno 2012; Monte dei Paschi di Siena, Bagheria – Frazione di Aspra, eseguita nel luglio 2012; Monte dei Paschi di Siena, via Marchese di Villabianca a Palermo, eseguita nel luglio 2012.

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