Tenta furto ai salesiani, arrestato dai carabinieri

Redazione

Palermo

Tenta furto ai salesiani, arrestato dai carabinieri

18 Gennaio 2016 - 00:00

I carabinieri della Stazione di Palermo Altarello di Baida, nel corso di servizi di repressione dei reati contro il patrimonio, hanno tratto in arresto in flagranza di reato, con l’accusa di tentato furto in abitazione, il pregiudicato Gaetano Russo, classe 1975. Le indagini erano partite da una telefonata della direzione dell’Istituto dei Salesiani di via Evangelista Di Blasi, alla Stazione Carabinieri di Palermo Altarello di Baida, con cui un religioso riferiva che, intorno all’ora di pranzo, un uomo di circa 35 anni, vestito di nero, aveva tentato di rubare all’interno della camera del Vicario dell’istituto. L’ignoto autore aveva danneggiato la porta di ingresso, ma essendo stato notato si era dato alla fuga prima di riuscire ad aprirla, a bordo di una Fiat 600 di colore rosso. La pattuglia dell’Arma effettuati i primi accertamenti sulla targa fornita dai testimoni, identificava il possibile reo nel Russo, già noto alle forze dell’ordine per i suoi diversi precedenti di polizia. La Fiat 600 veniva notata nei pressi dell’abitazione dell’uomo, in zona via Mogadiscio. Atteso qualche minuto, i militari, vedendolo uscire dal portone di casa lo fermavano e, in caserma veniva riconosciuto dai testimoni quale l’autore del tentato furto. Il primo prelato lo aveva intercettato mentre si dileguava dalla struttura religiosa, mentre il secondo se lo era trovato davanti aprendo la porta della propria camera. Alla domanda del sacerdote su cosa stesse facendo, Russo aveva risposto di “cercare un amico”. In sede di sopralluogo, i militari accertavano che la maniglia, il copri telaio – parte interna battente – e la porta fossero stati danneggiati, oltre a constatare la presenza, sul pavimento, di intonaco staccatosi dall’intelaiatura, a riprova della violenza usata per tentare di forzare l’ingresso. L’arrestato dopo le formalità di rito, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria veniva posto agli arresti domiciliari in attesa di essere giudicato con rito direttissimo, presso il Tribunale di Palermo dove in sede di udienza, a seguito della convalida dell’arresto l’uomo veniva sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.

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