Una sentenza della commissione tributaria regionale della Sicilia rischia di rivoluzionare i pagamenti della Tarsu. La commissione, infatti, ha stabilito che la Tarsu non è dovuta per i garage a uso privato perché quand'anche una persona vi si trattenga per tempi non brevi, non è plausibile ipotizzare che ne derivino rifiuti. La decisione arriva dopo che alcuni cittadini avevano fatto ricorso, assistiti dal Codacons Sicilia, con l'avvocato Floriana Pisani. Adesso è prevedibile che i Comuni della Sicilia presentino a loro volta ricorso, ma nel frattempo i cittadini che volessero opporsi ai versamenti, possono chiedere al Comune di appartenenza la sospensione in autotutela dei pagamenti, citando la sentenza. La norma infatti non si applica automaticamente, ma ha valore per ogni singolo ricorso presentato. La commissione ha inoltre ritenuto che il contribuente non può dimostrare che il garage non produce rifiuti, ma il fatto stesso che il Comune classifichi quel determinato immobile come garage lo esonera da qualsiasi richiesta. L'avvocato Pisani ha sostenuto con successo che la circolare 22 giugno 1994 n. 95/E della direzione generale fiscalità locale "ha chiarito che devono considerarsi esclusi dal calcolo della superficie rilevante per l'applicazione della tassa sui rifiuti urbani quei locali il cui uso è del tutto saltuario ed occasionale e nei quali comunque la presenza dell'uomo è limitata temporalmente a sporadiche occasioni ed a utilizzi marginali". I giudici hanno stabilito che "essendo ipotizzabile una presenza umana sporadica durante la giornata e che si protrae per pochissimo tempo, anche a volerlo, l'uomo non avrebbe neppure il tempo o l'opportunità di produrre rifiuti".