San Martino, non può andare a scuola perché non ha i soldi per l’autobus, lo pagheremo noi

Cronaca

San Martino, non può andare a scuola perché non ha i soldi per l’autobus, lo pagheremo noi
Abbiamo deciso, insieme al Comitato per Boccadifalco, di fare un piccolo gesto per garantire l’istruzione a questo ragazzino

18 Gennaio 2016 - 00:00

C’è voluto un secondo, alla fine, una decisione presa senza stare troppo a pensare. Nonostante le grandi difficoltà che stiamo attraversando anche noi, con i costi della pubblicità “stracciati” grazie alle folli politiche di chi questo mestiere lo fa solo per hobby ed alcuni nostri progetti che non riescono a prendere il volo. Ma la storia della famiglia in gravi difficoltà a San Martino delle Scale, tanto da non poter mandare il proprio figlio a scuola, all’istituto Mario D’Aleo, perché non riuscivano ad acquistare l’abbonamento dell’autobus, ci ha toccato profondamente. E così, è bastato uno sguardo tra i direttori ed i due più stretti collaboratori di Monreale, Simone Marchese (titolare del negozio Car’s shop in via Venero) e Vincenzo Ganci (fotografo free lance e titolare dell’omonima agenzia): verseremo la quota necessaria per acquistare il resto dell’abbonamento e garantire, così, al ragazzino di San Martino delle Scale, l’istruzione che ha scelto e sognato per tutta l’estate. “Quando abbiamo saputo la storia di questa famiglia e di questa triste vicenda non sapevamo cosa sarebbe successo – dicono dal Comitato per Boccadifalco -. Sapevamo solo che bisognava aiutare un bambino, bisognava dare una soluzione immediata e dovevamo dare il nostro contributo. Probabilmente il nostro appello poteva cadere nel nulla: ci sono troppe necessità, troppe storie simili ed eravamo pronti ad aspettarci poco e che, con tanti sacrifici, avremmo ancora contribuito noi ad aiutare il bambino per farlo andare a scuola. Avremmo rinunciato con piacere al superfluo.  Ma questa storia si tinge di un bell’arcobaleno, fatto da voi tutti della redazione di Monrealepress, che avete accolto il nostro appello con la vostra sensibilità nell'aiutare il prossimo. Siamo felicissimi che avete deciso di contribuire in prima persona a pagare il resto dell'abbonamento per tutto  l'anno scolastico al bambino. Abbiamo comunicato la notizia alla famiglia, che non ha parole per ringraziarvi. E non abbiamo noi parole per ringraziare ognuno di voi. Vi siete interessati della storia, non solo pubblicando un articolo, ma vi siete sentiti anche toccati in prima persona. Questo fà di voi non solo una redazione che tratta temi e notizie con grande professionalità, ma vi rende meriti anche di partecipazione sociale”.

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