Palermo, un cantiere chiuso e sanzioni per 40 mila euro, operazione dei carabinieri

Redazione

Palermo

Palermo, un cantiere chiuso e sanzioni per 40 mila euro, operazione dei carabinieri
Controlli a tappeto in città per il Nucleo Ispettorato del Lavoro

18 Gennaio 2016 - 00:00

Controlli a tappeto dei carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro e degli Ispettori Civili del Lavoro, nei cantieri della città, hanno portato alla chiusura di un cantiere e sanzioni per 40 mila euro nei confronti di due imprenditori. Tre i lavoratori in nero scoperti. Nel primo cantiere in via Toselli, i militari hanno riscontrato una totale assenza di regolarità, mancanza della visita medica nei confronti dei lavoratori dipendenti; mancata formazione; nessuna valutazione del rischio elettrico nel cantiere; omessa redazione del Piano Operativo di Sicurezza e del Piano di Montaggio di Uso e Smontaggio; nessuna cautela per le buche e le sporgenze presenti nella zona di lavorazione; assenza della recinzione e delle opere provvisionali; assenza nella parte interna di montanti, correnti e tavole fermapiede; mancata elaborazione del piano demolizioni. "Insomma – spiegano i carabinieri – un cantiere senza alcuna cautela e in cui un malinteso senso del risparmio aveva portato all’eliminazione di qualsiasi regola basilare di sicurezza, rafforzato dalla presenza di due lavoratori “in nero” su 2 presenti. Fatto che comportava all’imprenditore edile sia la sospensione dell’attività imprenditoriale che il deferimento alla locale Procura della Repubblica. Oltre alla multa di 1950 euro, dovrà pagare 4000 euro di maxi sanzione per ogni lavoratore in nero e sanzioni amministrative per quasi 11 mila euro". Nel secondo caso, nel centro città, emergevano invece: la mancata visita medica degli operai; la mancata formazione degli stessi; l’assenza del responsabile del servizio prevenzione e protezione, con un lavoratore in “nero”, mentre all’imprenditore è stato sanzionato per oltre 25 mila euro, e deferito alla Procura della Repubblica. "Anche in questi due casi – continuano i militari – si conferma che l’edilizia è un settore in cui tanti imprenditori lavorano correttamente nella indiscussa difficoltà dettata dall’odierna congiuntura economica del Paese, ma altrettanti lavorano nella speranza di svicolare fra le maglie dei controlli. Così facendo i Carabinieri continuano a scoprire lavoro nero ed il contrasto di questo fenomeno rimane uno dei principali obiettivi istituzionali, perché è inaccettabile che per abbattere costi di lavorazione, si rischi l’integrità fisica di lavoratori la cui unica risorsa in tempi così difficili è proprio la loro capacità di lavorare". Infatti se lavorano in nero e incorrono in infortuni, questi non vengono né denunciati, né risarciti, né intervengono forme di previdenza se il lavoro non è dichiarato. Si lavora nella speranza e nella certezza che questi concetti divengano prevalenti e che i lavoratori stessi prendano sempre maggiore coscienza dei loro doveri e diritti.

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