Palermo, sparatoria al Cep, arrestate cinque persone

Redazione

Palermo

Palermo, sparatoria al Cep, arrestate cinque persone
In quella occasione rimase ucciso Maurizio Quartararo e ferito il fratello Umberto, alla base del delitto una lite tra famiglie

18 Gennaio 2016 - 00:00

La polizia in collaborazione con i carabinieri, ha arrestato questa notte cinque persone, ritenute responsabili della sparatoria avvenuta lo scorso 1 ottobre nel mercato rionale del Cep, dove è rimasto ucciso Maurizio Quartararo e ferito il fratello Umberto. L'accusa per gli arrestati, Lorenzo Marra, Marcello Marra, Enrico Marra, Alfredo Marra e Salvatore Emanuele Marra, tutti fratelli, è a vario titolo di omicidio e tentato omicidio. Lo scorso 1 ottobre, intorno alle ore 11.00, giungevano diverse segnalazioni ai numeri di emergenza riguardanti una sparatoria all’interno del mercato rionale del Quartiere C.E.P.. Le pattuglie di Polizia e Carabinieri, giunte sul posto, riscontravano, effettivamente, la presenza di due uomini riversi sulla strada, raggiunti da diversi colpi di arma da fuoco. Non lontano vi era anche un’anziana donna ferita ad un piede da un proiettile vagante. I due fratelli, venditori ambulanti di frutta, secondo la ricostruzione degli investigatori erano stati colpiti  proprio nel luogo ove erano soliti posizionarsi per svolgere la propria attività commerciale. Gli agenti hanno raccolto la testimonianza di un poliziotto libero dal servizio, che si trovava al mercato rionale, dove aveva notato due soggetti sospetti a bordo di uno scooter, allontanarsi precipitosamente tra le bancarelle e le numerosissime persone presenti. Dai primi elementi raccolti in relazione al movente del delitto, è emerso come importante antefatto della sparatoria fosse stata una furibonda lite, avvenuta, nella stessa mattinata all’interno del mercato rionale tra Caterina Quartararo, (sorella delle vittime) e Provvidenza Bonanno, (compagna di MarcelloMarra). Ne è seguito poco dopo un ulteriore, accesissimo alterco tra diversi componenti dei due nuclei familiari (Quartararo e Marra), che, dalle proprie abitazioni, inveivano gli uni contro gli altri. In difesa dell’onore della donna di uno dei fratelli, entrambi i Marra, infuriati, sono usciti di casa. La baruffa dell’1 ottobre ha rappresentato l’ennesima tappa di uno scontro familiare di lungo corso che, già alla fine del 2013, a causa dell’aggressione di Maurizio Quartararo, ai danni di Lorenzo Marra, aveva visto incrinarsi irrimediabilmente gli equilibri tra i due clan familiari. Le indagini si sono avvalse anche del contributo di attività tecniche intercettazioni e di riscontri di polizia scientifica, come il rinvenimento di resti di polvere da sparo (cosiddetto “tampon kit”) sugli indagati, in particolare su Marcello Marra, Salvatore, Enrico ed Alfredo. In merito alla posizione di Lorenzo Marra, invece, il grave compendio indiziario raccolto a suo carico consente di attribuirgli, con elevato grado di probabilità, il ruolo di istigatore all’uccisione dei fratelli Quartararo.

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