Palermo, scoperte armi, munizioni e manuali di addestramento dell'Isis in un covo della provincia

Simone Marchese

Cronaca

Palermo, scoperte armi, munizioni e manuali di addestramento dell'Isis in un covo della provincia
L'operazione del pool anti-terrorismo

18 Gennaio 2016 - 00:00

“No boots on the ground”, letteralmente nessuno stivale toccherà il suolo. Questo il nome dell’operazione militare, al momento secondo le fonti ufficiali di sola esercitazione, che ha visto dispiegare alcuni dei più famosi mezzi militari alleati nel mediterraneo a largo della Libia poco prima del confine con le acque territoriali di Tripoli. Anche gli incursori del battaglione San Marco, a bordo della San Giorgio, saranno presenti alle grandi manovre. Al momento non si tratta di una vera e propria manovra di guerra, l’obiettivo principale resta proteggere il Greenstream, il gasdotto subacqueo di Eni che si snoda per 520km da Mellitah fino al terminale di ricevimento di Gela, possibile struttura sensibile all’attacco terroristico da parte della minaccia jihadista. Nel contempo è stato instaurato a Palermo un pool anti-terrorismo per tenere sotto controllo eventuali cellule terroristiche approdate sulle coste siciliane grazie alla possibilità di mescolarsi alle centinaia di disperati che hanno attraversato il mediterraneo a bordo dei barconi. Solo nel 2014 sono approdati circa 160 mila profughi. Del pool anti terrorismo fanno parte il procuratore aggiunto Leonardo Agueci e i sostituti Calogero Ferrara, Emanuele Ravaglioli e Sergio Barbiera, sotto la direzione del procuratore Franco Lo Voi. Le indagini, per lo più delegate ai poliziotti della Digos, muovono dalla convinzione che in Sicilia siano arrivati soggetti già legati alle frange armate che operano nel Maghreb. Nonostante la scetticità fra servizi segreti e forze di polizia locali, sono molteplici le piste battute, ci si concentra su alcuni gruppi religiosi nati a Palermo per scongiurare che dietro la legittima esigenza religiosa si celi il fanatismo che scatena l’odio. Intanto un covo jihadista è stato scoperto in Sicilia, proprio nella provincia di Palermo. Giacomo Piran, un uomo convertito all’Islam, come recita il quotidiano Il Giornale, nascondeva nella sua abitazione armi e manuali di addestramento dell’Isis. L’uomo è stato arrestato qualche settimana fa. Nella sua casa sono state trovate munizioni calibro 9 e 765 nato. L’uomo, 43 anni, aveva sul cellulare video e foto di cadaveri coperti con un telo bianco con scritte in arabo. Sequestrati anche manuali di addestramento. Secondo indiscrezioni l’uomo aveva precedenti per violenza.

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