Palermo, rubavano motorini e chiedevano un riscatto, dieci arresti

Redazione

Palermo

Palermo, rubavano motorini e chiedevano un riscatto, dieci arresti
Le indagini dei carabinieri sotto la direzione della Procura della Repubblica

18 Gennaio 2016 - 00:00

I Carabinieri stanno conducendo, dalle prime ore del mattino, una vasta operazione con l’esecuzione di 10 misure cautelari, di cui 7 in carcere e 3 agli arresti domiciliari, emesse dal G.I.P. del Tribunale di Palermo, Nicola Aiello, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di altrettanti indagati ritenuti responsabili, a vario titolo, di “associazione per delinquere” finalizzata alla commissione dei delitti di “furto aggravato”, “ricettazione” ed “estorsione per essersi associati tra loro, organizzando la restituzione alla vittima dietro compenso. L’esecuzione dei provvedimenti conclude una complessa attività investigativa sviluppata dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Palermo San Lorenzo sotto la direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo. Le indagini, sviluppate dal novembre 2013 al marzo 2014, prendono spunto dalle evidenze raccolte dai Carabinieri nel corso di pregresse attività che avevano già mostrato la rilevante portata del fenomeno dei furti dei motoveicoli in particolare nelle aree parcheggio del Centro Commerciale “La Torre” di Palermo. A carico di alcuni indagati sono state rilevate responsabilità di “produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti”, per avere, detenuto ai fini di spaccio e ceduto a più persone sostanze stupefacenti del tipo hashish e cocaina. In entrambi gli ambiti criminali, estorsioni e spaccio di stupefacenti, gli indagati agivano con pervicacia ritagliandosi uno spazio importante negli ambienti delinquenziali cittadini, detenendo il monopolio dei furti di motocicli nei quartieri “San Giovanni Apostolo” (C.E.P.), “Uditore” e “Cruillas” e rappresentando, d’altro canto, un costante punto di riferimento per alcuni consumatori di hashish e cocaina nel quartiere “Cruillas”.  Si stima che gli indagati, tutti nullafacenti, riuscissero a ricavare dalle attività illecite circa 2 mila euro giornalieri, proventi che costituivano l’unica fonte di sostentamento per gli stessi malfattori e per i rispettivi nuclei familiari. A riscontro dei 10 provvedimenti restrittivi eseguiti oggi, l’attività investigativa ha consentito in un brevissimo lasso temporale di  accertare n.3 episodi estorsivi nei confronti delle vittime dei furti, rinvenire complessivamente n.14 ciclomotori e documentare circa cinquanta episodi di spaccio di sostanze stupefacenti. 

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