Palermo, rapina violenta ad un tabacchi, pugni alla titolare per farsi consegnare l'incasso

Redazione

Palermo

Palermo, rapina violenta ad un tabacchi, pugni alla titolare per farsi consegnare l'incasso
Segnalati al 113, arrestati 3 dei 4 componenti del commando

18 Gennaio 2016 - 00:00

Agenti della Polizia di Stato, appartenenti al Commissariato Oreto-stazione, sabato sera, hanno tratto in arresto Danilo Calì, 26enne di Campofelice di Fitalia ed i fratelli Gioacchino e Vincenzo Mauro Trippodo, rispettivamente palermitani di 25 e 23 anni. Tutti sono accusati dei reati di rapine aggravate e continuate, detenzione e porto di armi comuni da sparo e da taglio, ricettazione di autovettura e lesioni personali. I tre, insieme ad un complice al momento ignoto, sono i componenti di un commando di rapinatori che, sabato sera, armato di due pistole ed altrettanti taglierini, ha seminato il panico in due esercizi del centro cittadino. I poliziotti hanno ricostruito che, in rapida successione, il commando abbia fatto irruzione in un panificio di via Franz Liszt ed in una tabaccheria di via Generale Arimondi. Nel primo caso, il bottino è stato di 250 euro, nel secondo di 120 euro. Al di là del, tutto sommato, esiguo denaro raggranellato, ciò che colpisce è la violenza portata dai malviventi ai titolari della tabaccheria. Marito e moglie sono stati infatti chiusi nello sgabuzzino dell’esercizio, cosicchè i rapinatori potessero fare man bassa dei proventi che, nel fine settimana, ritenevano potere essere notevoli. L’aver constatato che in cassa fossero presenti soltanto 120 euro ha acuito la rabbia dei quattro che così hanno ritenuto di usare le maniere forti con i titolari. I malviventi sono rientrati nello sgabuzzino e, forse per costringere il marito a consegnare altro denaro, hanno sferrato un violento pugno alla moglie. Il tabaccaio ha così reagito ed ha pagato con numerose ferite da taglio alla mano il suo strenuo tentativo di difendere la moglie. Le concitate fase di una rapina che sembrava essersi “complicata” non poco ha consigliato ai malviventi di battere in ritirata. La fuga, a piedi,  dal locale conclusasi a bordo di una fiat 500 è stata osservata da alcuni passanti che hanno annotato marca, modello e parte della targa ed hanno segnalato tutto al “113”. La nota, diramata via radio dalla centrale operativa, è stata recepita anche da una pattuglia antirapina del Commissariato Oreto-stazione che ha incrociato il veicolo segnalato in via Cala. Ne è nato un lungo inseguimento dispiegatosi per le vie del litorale palermitano e conclusosi in piazza Scaffa, grazie anche all’intervento in ausilio di altre pattuglie . Prima che i poliziotti riuscissero a bloccare la vettura e quindi ad ammanettarne gli occupanti, dall’abitacolo è riuscito a scappare il quarto malvivente che, con sé, ha probabilmente portato via l’esiguo bottino delle due rapine. All’interno della vettura gli agenti hanno ritrovato gli scaldacollo utilizzati dai rapinatori per travisare l’identità, taglia balse e due pistole, repliche di originali. La vettura è risultata essere stata rubata lo scorso fine gennaio.

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