Palermo, picchiava il padre e lo minacciava di morte: arrestato dai carabinieri

Redazione

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Palermo, picchiava il padre e lo minacciava di morte: arrestato dai carabinieri
Lo ha ferito anche con una katana

18 Gennaio 2016 - 00:00

Minacciava e picchiava l'anziano padre, che dopo l'ultimo episodio di violenza, ha raccontato tutto ai carabinieri. L'uomo, quando sono giunti i militari, ha raccontato che il figlio 58enne, con problemi di bipolarismo e depressione, da alcuni mesi, era diventato violento nei suoi confronti e lo picchiava quotidianamente incurante dei suoi problemi di cardiopatia e della sua età avanzata. Diversi gli episodi di violenza elencati dall'anziano, "Una settimana fa – spiegano i miliatari – gli aveva sferrato un pugno in faccia e gli aveva rotto la dentiera, che non aveva ancora potuto riparare. In un'occasione, lo aveva colpito violentemente al costato sinistro inclinandogli una costola. Dopo un diverbio per futili motivi, lo aveva costretto ad inginocchiarsi ai suoi piedi minacciandolo che lo avrebbe decapitato con una katana ben affilata brandendola tra le mani, se non gli avesse chiesto perdono. Ma le parole dell'uomo non servivano a nulla, tanto che il figlio gli tagliava parte dell’orecchio sinistro". L'ultimo episodio: dopo avergli chiesto di abbassare il volume della radio, avrebbe iniziato a picchiarlo, minacciarlo di morte e invitandolo ad andare via da casa altrimenti lo avrebbe buttato giù dal balcone e gli aveva lanciato un grosso posacenere in cristallo per fortuna senza colpirlo, che andava in frantumi. La discussione è continuata sul terrazzo di casa dove i vicini, probabilmente attirati dalle urla di suo figlio e dalle richieste di aiuto dell’anziano, si accorgevano della gravità del momento richiedendo l'intervento al 112. La katana con cui la vittima ha riferito di essere stato minacciato di morte, è stata recuperata mentre era riposta su di un tavolino nel terrazzo di casa e sottoposta a sequestro penale in quanto rientra in quella categoria di armi per cui è prevista la denuncia presso i competenti organi di polizia, per la detenzione. L’aggressore accompagnato in caserma, è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia ed è stato anche deferito in stato di libertà, per detenzione illegale di arma bianca. L'Autorità Giudiziaria ha disposto il trasferimento presso la casa circondariale “Pagliarelli”.

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