Palermo, la rapina all'Agricantus, arrestati in tre

Redazione

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Palermo, la rapina all'Agricantus, arrestati in tre
Grazie alle immagini della videosorveglianza

18 Gennaio 2016 - 00:00

I Carabinieri della Compagnia Palermo San Lorenzo hanno eseguito, alle prime ore del mattino, tra Palermo e Lipari, 3 misure cautelari degli arresti domiciliari, emesse dal Gip del Tribunale di Palermo, Lorenzo Jannelli, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti dei palermitani Massimo Vallecchia classe ’70, Alessandro Spatafora classe ’71 e Nunzio Giordano classe ’79, indagati per rapina aggravata in concorso. Il provvedimento è scaturito a seguito delle indagini dirette dal Sostituto Procuratore della Repubblica, Claudio Camilleri e condotte dai militari del Nucleo Operativo della Compagnia Palermo San Lorenzo. La costante e consueta attenzione riservata nel periodo delle festività natalizie dai militari dell’Arma nei confronti dei reati contro il patrimonio ed, in particolare, di furti e rapine, specie se commesse a mano armata, ha permesso di ricostruire interamente e dettagliatamente le fasi di una rapina perpetrata ai danni del centro culturale polivalente “Agricantus”, che si trova a Palermo in via Nicolò Garzilli. In particolare, alle ore 19 del 13 dicembre 2013, due uomini con il volto travisato da sciarpa e cappello, irrompevano all’interno del centro culturale e, dietro la minaccia di una pistola, costringevano la cassiera a consegnare l’incasso, consistente in circa 800 euro oltre a sottrargli il proprio telefono cellulare. I militari intervenuti, a seguito di un accurato sopralluogo, estrapolavano le immagini del sistema di videosorveglianza cittadino al fine di analizzare i video e cercare eventuali spunti investigativi. Dalle indagini, si riuscivano a ricostruire le fasi preparatorie e successive al fatto criminoso, in particolare: l’arrivo, alle ore 18,20 circa, di un’autovettura Lancia Y di colore bianco, il cui conducente, dopo aver parcheggiato, attraversa la strada ed entra nell’Agricantus. Lo stesso uomo, uscito dal locale, risaliva in auto e, in retromarcia, si spostava in piazza Goffredo Mameli, dove parcheggiava; l’incontro, alle 18,56 circa, tra il predetto ed altri 2 soggetti sopraggiunti sul posto. Il guidatore dell’auto, nella circostanza, prelevava dal mezzo e consegnava ai complici un cappellino scuro ed una sciarpa arancione, al cui interno si ritiene fosse occultata una pistola, tesi confermata dal gesto di uno dei due di riporre qualcosa nella cintura dei pantaloni; l’ingresso dei due rapinatori, alle ore 19,01, all’interno dell’Agricantus, da cui ne uscivano 2 minuti dopo dirigendosi in via Costantino Nigra dove, nel frattempo, si era spostato in auto il terzo complice. Gli accertamenti esperiti sulla targa dell’autovettura inquadrata dalle telecamere, conducevano a Vallecchia, pregiudicato per reati contro il patrimonio, identificato quale conducente della Lancia Y e basista, dato il suo ruolo preparatorio nella rapina. I due complici, identificati in Spatafora e Giordano, entrambi pregiudicati, materiali esecutori del “colpo”, venivano invece individuati mediante l’analisi dei filmati e dei tabulati telefonici del Vallecchia, il quale intratteneva con loro frequenti contatti telefonici, interrotti però proprio nel lasso di tempo in cui i tre perpetravano la rapina. Al fine di rafforzare la tesi investigativa, lo scorso 22 maggio, venivano eseguite delle perquisizioni domiciliari presso le abitazioni degli indagati al fine di rinvenire, sulla base di quanto documentato, i capi d’abbigliamento da loro indossati durante la rapina, il telefono cellulare asportato alla vittima ed i cellulari in uso ai soggetti interessati onde verificare la presenza, all’interno degli stessi, delle sim i cui tabulati telefonici erano stati analizzati. L’attività risultava proficua, dato che venivano rinvenuti e sequestrati i cellulari in uso ai tre soggetti, all’interno dei quali si rinvenivano le sim monitorate, nonché i capi d’abbigliamento indossati nel corso della rapina. Nonostante le perquisizioni effettuate, nell’ambito delle quali i tre soggetti erano stati resi edotti delle contestazioni mossegli dalla Procura della Repubblica, gli stessi hanno continuato a delinquere, come testimonia il loro arresto in flagranza di reato dell’1 giugno 2014, quando venivano colti da militari della Stazione Carabinieri di Villagrazia di Carini nel corso di un furto ai danni di un locale negozio di argenteria. Alla luce delle risultanze investigative, dei precedenti penali degli indagati, nonché della loro pericolosità sociale, attualizzata dall’episodio dell’1 giugno, la Procura della Repubblica, sulla base di quanto documentato dai Carabinieri avanzava idonea richiesta di emissione di misura cautelare personale nei confronti dei 3 soggetti, su cui, in data 15 luglio 2014, si pronunciava il Gip del Tribunale di Palermo. Per tale motivo, questa mattina i Carabinieri, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria mandante, hanno tratto in arresto Vallecchia, Spatafora e Giordano, sottoponendoli presso le rispettive abitazioni alla misura cautelare degli arresti domiciliari.

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