Palermo, la prima nazionale de "L'onorevole" al Teatro Biondo

Agnese Ferraro

Palermo

Palermo, la prima nazionale de "L'onorevole" al Teatro Biondo
Lo spettacolo è prodotto dal Teatro Biondo ed Emilia Romagna Teatro Fondazione

18 Gennaio 2016 - 00:00

“L’onorevole” di Sciascia, diretto dai registi e attori Enzo Vetrano e Stefano Randisi porta in scena la caduta morale di un uomo, il professor Frangipane, che prima di candidarsi alle elezioni politiche nazionali era l’emblema dell’integrità morale e culturale per la sua famiglia e per tutta la città. I successi alle elezioni aumentano col passare degli anni e l’equilibrio esemplare della famiglia Frangipane, prima inscrivibile in un cerchio perfetto, comincia a deformarsi prendendo le sembianze di una macchia d’inchiostro sulla camicia bianca del candidato. Non stupisce certo il cambiamento di chi conquista il potere, visibile al pubblico anche grazie alle scene e ai costumi di Mela Dell’Erba e al creativo uso delle luci e delle ombre di Max Mugnai. Il professore divenuto onorevole, Enzo Vetrano, si veste come un deputato, parla il politichese e allarga le braccia in segno di vittoria tra le mura di una casa che si dilatano come la macchia d’inchiostro del suo potere. È Fofò, il fidanzato poi marito di Francesca Frangipane, la figlia del professore, l’emblema della caduta morale. Il giovane, interpretato da Angelo Campolo, che si dichiara comunista ma che alla prima vittoria dell’onorevole indossa la cravatta del potere e la stringe inforca gli occhiali e gioisce della sconfitta dei suoi compagni. Donna Assunta, Laura Marinoni, è la moglie del professore, ancorata all’integrità morale di un tempo e spaventata dalle conseguenze di ricchezza specchio dell’illecito. Assunta Impara a memoria il Don Chisciotte il libro che leggeva sempre Frangipane e lo recita al marito per risvegliare la sua coscienza e salvarlo dalla valigia che lei stessa ha preparato per il carcere, certa che questo sia dietro l’angolo. Ad essere risvegliato è invece il pubblico con un finale a sorpresa. Don Giovannino Scimeni, Giovanni Moschella, abbandonati i panni del mafioso di provincia e in un abito scuro illuminato dalle luci azzurre del cabaret, annuncia la salvezza, in una condanna al successo che copre di porporina luccicante tutti i peccati. Lo spettacolo, prodotto dal Teatro Biondo Stabile di Palermo ed Emilia Romagna Teatro Fondazione, in collaborazione con Diablogues Compagnia Vetrano/Randisi andrà in scena al Teatro Biondo Stabile di Palermo fino a domenica 18 gennaio.

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