Palermo, la polizia arresta un giovane componente dlela "banda degli i-phone"

Redazione

Palermo

Palermo, la polizia arresta un giovane componente dlela "banda degli i-phone"
Insieme ad altri complici aveva picchiato selvaggiamente un ragazzino di 14 anni per portargli via il telefono

18 Gennaio 2016 - 00:00

Agenti della Polizia di Stato appartenenti alla sezione “Contrasto al Crimine Diffuso” hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Emanuele Garofalo, 20enne palermitano, ritenuto responsabile, insieme ad altri giovani, al momento ignoti, di rapina aggravata nei confronti di un quattordicenne privato del suo I-Phone. Si tratta dell’ennesimo risultato dei poliziotti della sezione al contrasto al crimine diffuso impegnati intensamente in attività di prevenzione e repressione dei reati in genere ed in particolare dei reati predatori  volti a saccheggiare, soprattutto giovani vittime, dei cellulari di ultima generazione. Numerosi sono i servizi che vedono impegnati gli agenti, anche in abiti civili, sia nell’ottica della diminuzione di questo tipo di reati sia in quella di garantire la sicurezza dei giovani  e consentirgli  di poter deliziare del proprio tempo libero, in tutta serenità, nei luoghi di ritrovo. L’arresto si riferisce ad una rapina subita, il 27 ottobre dello scorso anno, da un quattordicenne, nei pressi del giardino inglese. Il ragazzo, a passeggio lungo il marciapiede adiacente il giardino ed impegnato in una conversazione telefonica, è stato affrontato da un gruppo di 4 giovani. Bloccato e spinto a terra,  i quattro, vigliaccamente,  lo hanno trattenuto e colpito più volte con calci e pugni per indurlo a mollare la presa del cellulare. Riusciti a sottrarre il prezioso I-Phone, la banda è fuggita via. La fuga, che probabilmente ha rassicurato i quattro giovani componenti, sicuri  di farla franca, non è bastata a salvaguardare l’impunità. Gli agenti della Squadra Mobile, appreso il vile gesto, hanno immediatamente attivato le indagini per identificare tutti i componenti. La minuziosa e perseverante attività d’indagine, basata sui racconti e le descrizioni somatiche della vittima, ha portato a stringere il cerchio sul ventenne, tra l’altro, gravemente indiziato di altre 4 rapine. L’individuazione di uno dei componenti non ha tuttavia fermato le indagini che restano centrate sull’obiettivo di rintracciare, quanto prima, gli altri complici. La necessità d’infrenare il fenomeno recentemente  diffuso dei reati predatori di telefonini, è  già da qualche tempo all’attenzione delle maggiori casi produttrici di cellulari, che, infatti, ormai dotano i telefoni di tecnologie sempre più avanzate dirette al recupero degli apparecchi. Tra breve, probabilmente, si riuscirà a dotare i telefoni cellulari anche di sistemi diretti alla protezione dei dati in esso contenuti. Tali innovazioni tecnologiche facilitano di certo le attività d’indagine della polizia, impegnata costantemente nella prevenzione e repressione della commissione di tale tipologia di reato.

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