Palermo, il manifesto mondiale contro la guerra arriva nelle scuole elementari

Redazione

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Palermo, il manifesto mondiale contro la guerra arriva nelle scuole elementari
Presentata la carta "Science for peace", iniziativa di Umberto Veronesi per la diffusuione della cultura della nonviolenza

18 Gennaio 2016 - 00:00

È stata presentata a Palermo la carta “Science For Peace”, progetto nato nel 2009 per iniziativa della Fondazione Umberto Veronesi e sostenuto da 21 Premi Nobel che ha, tra gli obiettivi, la diffusione della cultura della nonviolenza basata su assunti scientifici, interrogandosi sulla vitalità dell’idea di pace stimolando anche la riflessione del mondo politico e della collettività sui molteplici significati che contribuiscono a rendere il concetto di pace più concreto e dinamico. Quest’anno, dopo aver illustrato il progetto nelle scuole superiori, Science for Peace ha deciso di puntare sui più piccoli, realizzando uno strumento didattico appropriato. La sfida è stata tradurre un alto documento scientifico in un linguaggio comprensibile ed accattivante per i bambini delle scuole primarie; obiettivo raggiunto attraverso un manifesto riassuntivo con 10 immagini significative, tratte dal mondo umano e animale, presentandolo anche ai docenti delle scuole primarie attraverso un ciclo di incontri in diverse città italiane. Per questo erano presenti a Villa Niscemi, oltre all'Assessore alla Scuola Barbara Evola i rappresentanti delle scuole primarie della città, oltre al Coordinatore Regionale USR Sicilia, Giovanni Caramazza,  Monica Guerra docente di mediazione didattica dell’Università Bicocca di Milano e Annamaria Parola responsabile del progetto “Science For Peace” per la scuola. Il manifesto dedicato ai bambini sarà distribuito dal Comune nelle scuole primarie della città e si compone di dieci punti, che si snodano partendo dal più semplice, in un crescendo di consapevolezza e complessità: “Gli animali non fanno la guerra”; “Non siamo nati per fare la guerra”; “Il più forte non vince sempre”; “Il nostro cervello non è fatto per essere violento per forza”; “La guerra non è una questione di istinto”; “Fare la pace si può. E si deve”; “A fare la pace si impara, anche andando a scuola”; “Chi ci governa deve farlo volendo la pace e non preparandosi alla guerra”; “I comportamenti violenti non sono per forza necessari”; “La guerra è un’invenzione degli uomini”. Commentando l'iniziativa e ricordando l'adesione dell'Amministrazione al network internazionali dei "Mayors for peace" promosso dai Sindaci di Hiroshima e Nagasaki, il sindaco Leoluca Orlando ha espresso il proprio apprezzamento "che permetterà di accompagnare i giovanissimi della città in un percorso di apprendimento e soprattutto di crescita umana che porrà al centro i valori e la pratica della Pace e della nonviolenza. È un impegno di altissimo valore educativo ed etico, per il quale ringrazio la Fondazione Veronesi, con cui l'Amministrazione ha sottoscritto un accordo di collaborazione." “Il Comune di Palermo dopo aver aderito alla rete dei Comuni per la pace aderisce con grande entusiasmo a questa nuova iniziativa che sposa perfettamente il percorso già intrapreso e che da oggi coinvolge finalmente i bambini delle scuole primarie. La Carta per la Pace – ha detto l’Assessore Barbara Evola – diventerà, così, uno strumento didattico molto importante e un’occasione di crescita e di riflessione all’interno delle aule partendo dal linguaggio della nonviolenza non solo come concetto teorico ma come possibilità pratica nel contrastare e prevenire il bullismo". “Siamo molto felici di essere qui a Palermo e ringraziamo il Sindaco e l’intera Amministrazione comunale per averci ospitato – ha detto Annamaria Parola responsabile del progetto “Science For Peace” per la scuola -. Siamo anche felici di poter portare nelle scuole primarie di Palermo la Carta “Science for Peace” che è uno strumento didattico utile a promuovere una cultura di dialogo e di non violenza tra insegnanti e bambini che condivida l’idea che la pace permanente è una possibilità realistica”. “Presentiamo ai bambini e agli insegnanti – ha detto Monica Guerra docente di mediazione didattica dell’Università Bicocca di Milano – un importante strumento didattico che verrà distribuito sotto forma di poster all’interno delle classi che aiuterà i più piccoli a discutere di questioni come vivere il rispetto e una cultura di pace all’interno della propria quotidianità scolastica. Gli insegnanti poi avranno modo di programmare delle lezioni specifiche con i bambini che lavoreranno su immagini e slogan e che li aiuteranno alla discussione e al miglioramento della vita all’interno delle aule”. La Carta, redatta nel 2010 da un pool di sociologi, filosofi e genetisti, riprende e aggiorna a distanza di 21 anni la Carta di Siviglia emanata dall’Unesco nel 1986, con cui un team internazionale dimostrava con chiarezza e lungimiranza quanto fossero deboli le teorie, allora prevalenti, circa la presunta “necessità biologica” ed evolutiva dell’aggressività e della guerra come attitudini umane profonde. Non è vero, insomma, che la guerra e la conflittualità sono cablate nel nostro cervello, che può essere utilizzato per la pace e per la solidarietà nello stesso modo in cui può essere impiegato per la violenza. Secondo gli scienziati, “esistono influenti precursori naturali nel nostro cervello che ci predispongono a comportamenti pro-sociali così come all’aggressività, ma nessuno dei nostri comportamenti è determinato dalla natura al punto da non poter essere modificato dall’apprendimento e dalla responsabilità individuale”.

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