Palermo, i poliziotti "fiutano" l'odore di marijuana. Scoperta piantagione a Ciaculli

Redazione

Palermo

Palermo, i poliziotti "fiutano" l'odore di marijuana. Scoperta piantagione a Ciaculli
30 piante di media grandezza nascoste in un giardino di una casa in costruzione

18 Gennaio 2016 - 00:00

Alle prime luci dell’alba, la Polizia di Stato ha tratto in arresto A.S., 38enne e Santo Pennino 29enne, palermitani, entrambi  ritenuti responsabili del reato di produzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. Durante il servizio di prevenzione e controllo del territorio una volante si è imbattuta nelle forti esalazioni provenienti da un terreno ubicato nella zona di  Ciaculli. Gli agenti, insospettiti, intuendo che potesse essere presente una coltivazione di marijuana, hanno deciso di seguire il loro “fiuto” e di accertare la natura di quegli odori. Fermatisi sul posto, dopo pochi passi, i poliziotti hanno rinvenuto un cancello al di là del quale è stato possibile intravedere un terreno in apparente stato di abbandono, una casa parzialmente in costruzione e, seppur parzialmente occultate da un telone, alcune piante di incerta natura. Gli agenti, senza alcuna esitazione, dando corso alla loro prima intuizione, hanno suonato il campanello. Pochi attimi dopo, i residenti hanno aperto la porta e, resisi conto di non poter nascondere l’illecita coltivazione, a domanda degli agenti, hanno candidamente confermato la presenza di una piccola piantagione di marijuana nel giardinetto di casa. Concesso il libero accesso, i poliziotti hanno constatato la presenza in un giardino di 30 piante di marjuana di  grandi dimensioni, la cui vista era protetta da sguardi indiscreti attraverso un telone posto tra le piante ed il cancello prospiciente la strada. Inoltre, in una parte della casa, ancora in costruzione,  sono state rinvenute due camere entrambe adibite all’essiccazione munite di lampade alogene, un ventilatore uso domestico, un areatore da muro, alcune foglie di marijuana in parte poste su un fil di ferro ed in parte su un piedistallo in fase di essicazione nonché fertilizzante. Il tutto è stato, naturalmente, posto sotto sequestro. Come spesso in questi casi, la produzione “in proprio” di stupefacenti che, per sua natura, presuppone un elevato consumo di elettricità, si accompagna al reato di furto di energia elettrica. Questo l’esito degli accertamenti effettuati da personale Enel nella villetta della serra “indoor”, illuminata di tutto punto con un allaccio abusivo. I due arrestati risultano, pertanto, denunciati a piede libero per il reato di furto di energia elettrica. I due uomini, rei confessi, tratti in arresto per la produzione di stupefacenti, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, sono stati sottoposti agli arresti domiciliari.

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