Palermo, ha ucciso per 6 euro: arrestato il killer del benzinaio di piazza Lolli

Redazione

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Palermo, ha ucciso per 6 euro: arrestato il killer del benzinaio di piazza Lolli
Pensava di essere stato truffato. Gli agenti sono arrivati all'uomo grazie ad un frame della targa

18 Gennaio 2016 - 00:00

Alla fine ha ceduto, Mario Di Fiore, l'ex imprenditore edile di Brancaccio che si trova adesso in carcere per l'omicidio di Nicola Lombardo, il benzinaio della Esso di piazza Lolli. Sotto la pressione dell'interrogatorio degli investigatori che, sono arrivati a lui, grazie ad un frame della targa della Punto ripresa dalle telecamere di sicurezza e le ultime parole della vittima, che prima di morire ha tracciato un mini-identikit dell'omicida. Gli agenti hanno controllato oltre 15 mila targhe prima di arrivare al responsabile. Nel garage dell'uomo è stata ritrovata la pistola calibro 7,65 detenuta illegalmente con cui è stato ucciso il benzinaio, oltre ad un fucile da caccia e ad una 375 magnum e diverse cartucce. "Lombardo è stato ucciso perché il pensionato, era convinto di essere stato truffato di sei-otto euro nel pagamento del pieno di benzina". E' il questore di Palermo Guido Longo durante la conferenza stampa, a svelare i retroscena della vicenda del benzinaio ucciso due giorni fa. "Mi sembra tutto pazzesco – dice il questore Guido Longo -. Ci troviamo di fronte a una vicenda frutto di una assurda violenza che esplode improvvisamente, dettata probabilmente da un modo di vita compulso e frettoloso. Mi auguro che non accada mai più di togliere il padre a due figli per una questione così banale. Oggi – aggiunge il questore – mancano i valori sostanziali. Eppure Di Fiore è un uomo normale. Non è un disadattato, certamente, inserita pienamente in un tessuto sociale, in una famiglia. L'atteggiamento di violenza è figlia dell'epoca attuale. Però ho notato un fatto che fino a pochi anni era inimmaginabile: c'è stata la collaborazione dei presenti sul luogo del delitto".

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