Palermo, gli rubano l'orologio e gli rompono il naso, arrestati due diciannovenni

Redazione

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Palermo, gli rubano l'orologio e gli rompono il naso, arrestati due diciannovenni
A villa Tasca. Loro si giustificano: "Era solo uno scherzo"

18 Gennaio 2016 - 00:00

Un atto di pura prevaricazione e di bullismo, sfociato in rapina bella e buona che è costato una prognosi di 30 giorni ad un 17enne del quartiere “Villa Tasca”. Questo ha accertato la Polizia di Stato, segnatamente agenti del Commissariato Porta Nuova che, ieri pomeriggio, hanno proceduto all’arresto di due 19enni palermitani. I poliziotti hanno ricostruito, anche grazie alle dichiarazioni di alcuni testimoni, la successione degli avvenimenti, una cronologia che dà conto di un desolante panorama giovanile e di come fette sempre più ampie di piazze e quartieri cittadini siano diventati territorio di caccia per bulli e perdigiorno. Ieri pomeriggio, un 17enne è uscito di casa, nel quartiere “Villa Tasca”, diretto verso una vicina fermata Amat. Durante il tragitto il ragazzo è stato avvicinato da due individui, poco più che maggiorenni, soggetti noti nel quartiere e temuti dai coetanei perché spesso autori di violenze e spacconerie, comunque mai denunciate, per paura, dalle vittime. Con un pretesto i due giovani bulli hanno avvicinato il ragazzo e, con arroganza, gli hanno sfilato l’orologio dal polso, come se la rinuncia all’oggetto da parte della vittima fosse un atto dovuto nei confronti di chi nel quartiere esercita una riconosciuta autorevolezza. Quando i due aggressori si sono allontanati con l’orologio della vittima, li ha inseguiti ed ha rivendicato a gran voce la restituzione del maltolto, ottenendo in cambio un violento pugno sferrato sul volto che gli avrebbe provocato un trauma cranico e la rottura del setto nasale, con vistosa fuoriuscita di sangue. La giovane vittima è riparata nel vicino domicilio dove, in lacrime ed in una pozza di sangue, è stata soccorsa dal genitore. Il padre del minore stava tentando di capire cosa fosse successo quando una pattuglia di Polizia in transito ha notato la scena. Appreso quanto accaduto gli agenti di polizia si sono diretti nel luogo indicato dal minore come quello dell’aggressione. A riprova di quanto forte fosse il senso di impunità provato dagli aggressori, per nulla afflitti da riprovazione e ben lungi dall’idea che qualcuno potesse loro contestare la violenza perpetrata, i due rapinatori occupavano lo stesso tratto di marciapiede sul quale avevano colpito la vittima. La versione fornita dal ragazzo è stata confermata da alcuni testimoni. I due aggressori, spontaneamente, hanno restituito l’orologio ed hanno ammesso di averlo sottratto al 17enne “per uno scherzo, forse spintosi un po’oltre”. In sede di “direttissima”, l’Autorità Giudiziaria ha convalidato gli arresti, stabilendo per entrambi la misura degli arresti domiciliari.

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