Palermo, giro di gare e scommesse clandestine: venti le persone denunciate

Redazione

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Palermo, giro di gare e scommesse clandestine: venti le persone denunciate
Cinquanta le persone identificate. L'operazione "Dark Races" partita da un incidente mortale del febbraio scorso

18 Gennaio 2016 - 00:00

Un'operazione della polizia ha portato all'identificazione di 50 persone e alla denucia di 20 di queste, perchè sorprese a gareggiare in velocità nel giro di scommesse clandestine. Tra i giovani denuncitai sette non avevano neanche conseguito la patente di guida. Sono stati sequestrati 16 veicoli, 5 dei quali sprovvisti di assicurazione. L'indagine è scaturita dagli esami tecnici effettuati dall'ufficio infortunistica della polizia sulla dinamica dell'incidente che nel febbraio scorso causò la morte di un 22enne. Gli investigatori hanno confermato l'esistenza di una banda strutturata che organizzava sul raccordo autostradale della a29 Palermo-Trapani, gare tra moto che venivano elaborate per aumentarne le prestazioni. "Le competizioni – spiegano gli inquirenti – come acclarato dai sistemi di videosorveglianza autostradale, erano organizzate anche in numero di tre a serata e coinvolgevano fino a 12 partecipanti alla volta, che sfrecciavano ad altissime velocità tra gli ignari automobilisti e i mezzi pubblici di trasporto, che rischiavano – continuano dalla questura – di rimanere coinvolti come avvenuto nel caso dell'incidente mortale da cui sono partite le indagini". Il punto di ritrovo per i piloti e gli organizzatori clandestini era un distributore di carburante dove si decidevano gli equipaggi e la posta in gioco. "Dagli elementi raccolti – aggiungono gli investigatori – è verosimile che, prima delle gare i centauri facessero uso di sostanze alcoliche e stupefacenti. Gli stessi, alla fine delle competizioni, pubblicavano sui social network le immagini delle loro gesta, commentandole ed invitando i simpatizzanti agli eventi successivi". L'operazione ha consentito di stroncare il dilagare di un fenomeno attuale tra i giovani, "i quali partecipano alle gare allettati da facili guadagni e che alimenta interessi economici di organizzatori pregiudicati e senza scrupoli".

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