Palermo, chiusa la lavanderia della mafia, era del boss Giulio Caporrimo

Redazione

Palermo

Palermo, chiusa la lavanderia della mafia, era del boss Giulio Caporrimo
Oltre 500 mila euro il valore dei beni confiscati dalla Polizia

18 Gennaio 2016 - 00:00

La Polizia di Stato, a seguito di una intensa attività d’indagine, ha sequestrato un ingente patrimonio, costituito da beni per oltre cinquecentomila euro al reggente del mandamento mafioso “San Lorenzo – Tommaso Natale”. Il Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione presieduto da Silvana Saguto, a latere Lorenzo Chiaramonte e Fabio Licata, accogliendo la proposta avanzata dal Questore di Palermo nei confronti di Giulio Caporrimo, classe ‘69, che ha emesso un decreto con il quale ha disposto il sequestro di alcuni beni frutto delle illecite attività poste in essere dal predetto nell’ambito del mandamento mafioso “San Lorenzo-Tommaso Natale”, rispetto al quale ha ricoperto un ruolo di primissimo piano. L'indagine è stata condotta dagli investigatori della Sezione Patrimoniale dell’Ufficio Misure di Prevenzione ed ha permesso di individuare e successivamente sequestrare un cospicuo patrimonio, costituito da una azienda attiva nell’ambito dei servizi di lavanderia industriale, beni immobili, rapporti bancari e polizze assicurative.  In particolare l’attività commerciale raggiunta dal provvedimento ablativo è la ditta “Oscar” con sede legale ed operativa in via Partanna Mondello 39/F, mentre i terreni sequestrati sono ubicati a Palermo in contrada La Torre nei pressi della via Pietro Calandra. Le indagini condotte dalla Questura hanno permesso di accertare come sia l’azienda che i beni immobili, anche se formalmente intestati ad un prossimo congiunto, fossero nella disponibilità diretta di Giulio Caporrimo che, in virtù della sua posizione all’interno di Cosa Nostra, ha potuto operare in maniera spregiudicata ed investire ingenti capitali, riversando su tali beni cospicui flussi di denaro di illecita provenienza. Giulio Caporrimo è soggetto stabilmente inserito all’interno dell’organizzazione mafiosa “Cosa Nostra”. In data 29 novembre 2011, mentre si trovava sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale con l’obbligo di soggiorno nel comune di Palermo, è stato raggiunto dal fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura della Repubblica di Palermo – Direzione Distrettuale Antimafia perché indagato per  il delitto di direzione ed organizzazione dell'attività dell'associazione mafiosa Cosa Nostra. In particolare dalle indagini eseguite dalla Squadra Mobile di Palermo è emerso come Caporrimo, dopo la sua scarcerazione avvenuta in data 18 aprile 2010, avesse assunto la direzione del mandamento mafioso di “Tommaso Natale-San Lorenzo”. Inoltre, si era attivamente adoperato per la raccolta del denaro proveniente da attività di estorsione, per il mantenimento, attraverso il continuo scambio di comunicazioni, di un costante collegamento con gli altri associati in libertà e con quelli latitanti. Allo stesso, tra l’altro, era stata affidata la gestione della cassa della famiglia mafiosa di Tommaso Natale con la quale ha provveduto anche al mantenimento in carcere degli associati detenuti, al sostentamento delle loro famiglie ed  al pagamento delle loro spese legali. In generale dalle indagini è emerso come Caporrimo avesse instaurato e mantenuto, con il precipuo scopo di accreditarsi ed accrescere sempre più la sua posizione in seno al mandamento di “San Lorenzo – Tommaso Natale”, rapporti con i relativi associati e con quelli facenti parte di altre famiglie e mandamenti, finalizzati alla gestione di affari illeciti, attinenti, in particolare, il controllo dei lavori edili e/o pubblici, il monopolio del settore dei video giochi con macchinette elettroniche compreso il settore delle scommesse sportive. Recentemente è stato nuovamente indagato dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Palermo, nell’ambito dell’operazione denominata “Apocalisse”, per il delitto di estorsione aggravata in concorso. Complessa è stata la ricostruzione, condotta dagli investigatori dell’Ufficio Misure di Prevenzione della Questura di Palermo, della sua sfera di interessi economici anche a causa delle innumerevoli procedure dissimulatorie adottate nel tempo al fine di tutelare i beni da possibili provvedimenti di sequestro dell’Autorità Giudiziaria. A tale scopo Caporrimo ha utilizzato un fitta rete di prestanome e fiduciari, alcuni reclutati all’interno del suo stesso nucleo familiare, attraverso i cui ha gestito, in maniera occulta, l’esercizio dell’attività commerciale e degli altri beni, oggi sottoposti a sequestro dal Tribunale di Palermo. Gli esiti degli accertamenti patrimoniali, utilmente intrecciati con le risultanze delle attività investigative della Squadra Mobile di Palermo, hanno consentito di verificare, da un lato la riconducibilità a Giulio Caporrimo dell’impresa individuale denominata “Oscar” e, dall’altro, le metodologie adottate per assicurarsi commesse di lavoro, tipiche delle imprese mafiose, basate sull’imposizione e sulla forza di intimidazione del vincolo associativo e delle condizioni di assoggettamento ed omertà di cui si avvalgono i soggetti appartenenti a contesti di tipo mafioso per gestire e controllare attività economiche. La proposta avanzate dal Questore di Palermo, pienamente accolta dal collegio giudicante del Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione, ha consentito il sequestro dei seguenti beni:   Ditta Individuale denominata “OSCAR” con sede legale ed operativa in Palermo via Partanna Mondello nr. 39/F, nella sua intera consistenza economica e patrimoniale comprensiva dei beni costituiti in azienda; Due appezzamenti di terreno siti in Palermo contrada La Torre; Conti corrente; Polizze assicurative. Il valore complessivo del sequestro ammonta a 500.000 euro circa.  

Altre notizie su monrealepress

Autorizzazione del Tribunale di Palermo N. 621/2013

Direttore Responsabile Giorgio Vaiana
redazione@monrealepress.it