Palermo, caso Tutino: Crocetta si autosospende da presidente

Redazione

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Palermo, caso Tutino: Crocetta si autosospende da presidente
Dopo la frase shock su Lucia Borsellino

18 Gennaio 2016 - 00:00

Il presidente della regione Rosario Crocetta si autosospende. L’incarico ad interim lo ha affidato al neo assessore Baldo Gucciardi. L’annuncio fatto all’Ansa direttamente dal Governatore, nel bel mezzo di una tempesta per la conversazione telefonica con il suo medico Matteo Tutino, l’ex primario di Villa Sofia arrestato per truffa, falso e peculato. La frase shock che ha scatenato le polemiche, “Lucia Borsellino va fatta fuori, come suo padre”, come ha svelato L’Espresso, che avrebbe pronunciato il medico a Crocetta, che a sua volta non si sarebbe neanche scomposto, ma che a seguito delle polemiche di oggi, ha detto: “Non ho sentito questa frase, forse c’era una zona d’ombra”. Una di quelle frasi, che riporta alla mente gli anni delle stragi di mafia e che ha provocato le contestazioni da parte dei politici che chiedono le dimissioni di Crocetta. Anche il premier Matteo Renzi ha telefonato all’ex assessore Lucia Borsellino per mostrarle la sua solidarietà, come anche il Ministro dell’Interno Angelino Alfano, che ha manifestato “sdegno, affettuosa vicinanza e solidarietà per quelle parole che pesano in modo gravissimo e incancellabile sulla coscienza di chi le ha pronunciate”. Crocetta, dicono fonti all’Ars, sarà ascoltato dalla commissione regionale antimafia il prossimo mercoledì. “Questa vicenda – ha dichiarato Crocetta – è la cosa più terribile della mia vita. Voglio essere ascoltato dai magistrati. Adesso sono impegnato a difendere la mia onorabilità politica e a macerare la mia sofferenza in una vicenda che mi vede vittima. Dimettermi? Onestamente non voglio entrare nella querelle politica. Credo – aggiunge – di avere il diritto a essere lasciato in pace. Sto inviando una richiesta alla Procura di Palermo per avere un incontro con lo scopo di verificare la portata dell'intercettazione che riguarda Tutino. Prenderò la decisione finale nel giro di pochi giorni, dopo gli accertamenti. Ma quanto sta accadendo è più grave di un attentato fisico. Non intendo mettere la Sicilia – ha concluso – nella condizione di subire attacchi, non faccio pagare prezzi al popolo siciliano”.

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