Palermo, altri due pusher in manette

Redazione

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Palermo, altri due pusher in manette
Carabinieri in azione ieri tra San Lorenzo e lo Sperone

18 Gennaio 2016 - 00:00

I militari delle Compagnie di Palermo San Lorenzo e di Piazza Verdi hanno tratto in arresto due spacciatori in due distinte operazioni.Il primo a finire galera è stato Mirko Bellumunti, palermitano classe 1992, residente in via Fausto Coppi nel quartiere San Filippo Neri. Il sospettato, già da tempo seguito dai militari, teneva comodamente riposti in un cassetto del comò in camera da letto un 74 grammi di eroina, un bilancino di precisione e numerosi fogli di carta stagnola, per il confezionamento delle dosi ed un pezzo di hashish del peso di circa 1 grammo. Il ritrovamento a seguito di perquisizione domiciliare. Per il giovane, in attesa di giudizio, sono immediatamente scattati gli arresti domiciliari, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria.Il secondo ad essere fermato è stato Alberto Cannia, pregiudicato palermitano classe 1986. Il giovane, noto agli operati perché tratto in arresto lo scorso 26 giugno sempre per spaccio di stupefacenti, era stato notato ieri sera intorno alle 19.30 da una pattuglia di Carabinieri della Stazione di Palermo Acqua dei Corsari in Viale Di Vittorio (zona Sperone), aggirarsi nei pressi della zona delle case popolari con fare sospetto.Qui i militari hanno assistito in diretta ad uno scambio di droga con un soggetto alla guida di una Suzuki Wagon, il quale dopo aver acquistato la dose si allontanava in direzione via Messina Marine dove veniva fermato da un’altra pattuglia di Carabinieri a cui confermava di aver acquistato poco prima dell’hashish posto sotto sequestro. Alberto Cannia, subito dopo lo scambio nota l’autovettura dei militari e si da alla fuga ma viene raggiunto presso la sua abitazione dove i Carabinieri, a seguito di perquisizione, hanno posto sotto sequestro la somma di € 1.149,00 €, verosimilmente provento di attività di spaccio.Accompagnato in caserma veniva tratto in arresto e trattenuto presso la propria abitazione, sottoposto al rito direttissimo, dopo la convalida dell’arresto veniva condannato ad 8 mesi di reclusione pena sospesa e rimesso in libertà

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