Palermo, abusivismo edilizio, la polizia municipale sequestra tre immobili

Redazione

Palermo

Palermo, abusivismo edilizio, la polizia municipale sequestra tre immobili
Denunciati i proprietari all’autorità giudiziaria, perché sforniti di concessione edilizia e nulla osta del Genio Civile.

18 Gennaio 2016 - 00:00

Il nucleo di polizia urbanistico edilizia della polizia municipale, nel corso dei controlli sul territorio predisposti dal Comandante Vincenzo Messina, ha sequestrato tre immobili: uno per abusivismo edilizio in via Girolamo Di Martino, dove, nel retro prospetto di un immobile preesistente è stato realizzato, nell’area di pertinenza del piano terra, un solaio in tavelle, con rete elettrosaldata, travi a doppia T infisse alla muratura perimetrale, esteso circa 12 metri quadrati. All’atto del sopralluogo degli agenti, era stata parzialmente eseguita la gettata di calcestruzzo. Alla richiesta delle autorizzazioni di rito, il proprietario non ha esibito la concessione edilizia ed il nulla osta  del Genio Civile ed è stato quindi denunciato all’autorità giudiziaria. Nel quartiere Noce, violazione dei sigilli in vicolo Rappallo dove, il mese scorso, gli agenti avevano effettuato il sequestro di un immobile abusivo. La proprietaria, senza le dovute autorizzazioni, aveva incaricato una ditta dell’ampliamento di circa 110 metri quadrati di una preesistente costruzione di circa 30 metri quadrati. Da un ulteriore sopralluogo degli agenti, è stata riscontrata la prosecuzione dei lavori. La proprietaria è stata denunciata all’autorità giudiziaria per violazione dei sigilli. Identico provvedimento intrapreso nei confronti della proprietaria dell’immobile sequestrato tre anni fa, in via Torre Ingastone, nell’edificio, elevato fino al primo piano, realizzato con strutture in cemento armato e muratura, in condono secondo la normativa, dopo la demolizione della copertura del manufatto, è stato realizzato un ampliamento del piano sottotetto. E’ stata, quindi, creata  una nuova copertura a doppia falda inclinata, estesa circa 140 metri quadrati. A seguito dell’esecuzione della sentenza per la demolizione e restituzione del bene, disposta dalla Procura della Repubblica, è stata riscontrata la prosecuzione e la definizione delle opere, in violazione al vincolo di sequestro.

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