Monreale, variante al piano regolatore, il Comune viene commissariato

Redazione

Cronaca

Monreale, variante al piano regolatore, il Comune viene commissariato

18 Gennaio 2016 - 00:00

Tegola per l’amministrazione comunale di Monreale. Il Comune, infatti. È stato commissariato per la vicenda del piano regolatore. Una procedura standard, ma che fa realizzare quello che aveva anticipato ad agosto l’allora candidato alle primarie del Pd, Salvatore Leto. Ma è opportuno fare chiarezza per ricostruire la vicenda. La variante del piano regolatore era già al vaglio del Genio Civile ed era a pochi metri dal traguardo. Ma nel 2009, l’amministrazione Di Matteo decise di ritirare il documento “per conoscere il contenuto delle carte”. Una scelta che si è dimostrata poco felice, visto che i tempi si sono allungati e l’amministrazione era stata commissariata per lo stesso problema nel novembre 2012 fino al luglio 2013. Ed in questo lungo periodo non è stato risolto il problema, visto che gli incontri avvenuti tra l’amministrazione ed il commissario non hanno sortito alcun effetto. Infatti, nonostante il progetto sia stato ripresentato senza alcuna modifica, la Giunta non lo ha integrato con la cosiddetta Vas, valutazione ambientale strategica, un documento che la Comunità europea considera fondamentale per approvare qualsiasi modifica. Un documento che sarebbe dovuto essere inserito in bilancio (60.000 euro il costo), ma per tre anni inspiegabilmente non è mai stato previsto nessun capitolo adeguato. Ora, nel Bilancio in fase di approvazione, il capitolo è stato previsto. Con un notevole e discutibile ritardo. “Il commissariamento del comune di Monreale sul PRG è una umiliazione per la città – dice Salvatore Leto, responsabile per le politiche del territorio del Partito Democratico (nella foto)-.Umiliazione che questa amministrazione, se avesse voluto, avrebbe potuto evitare. Avevamo sollevato la questione già in agosto in tempi utili per intervenire ma, purtroppo, oggi si giunge ad una triste e prevedibile conclusione. Come ho già avuto modo di segnalare in precedenti comunicati, la giunta Di Matteo aveva ereditato un piano regolatore approvato dalla precedente amministrazione e già al vaglio del genio civile. Con una delibera immediatamente esecutiva lo ritirò a poche settimane dal proprio insediamento, e, di fatto ad oggi l’iter non è stato portato a conclusione, nonostante siano passati quasi cinque anni. Avevamo pienamente ragione a criticare una amministrazione che continua a collezionare umiliazioni per la città. Per fortuna il tempo di questa amministrazione comunale è giunto ormai al temine e sarà compito del nuovo sindaco e della nuova giunta portare a compimento il nuovo PRG. È necessario fermare l’espansione incontrollata del paese e nello stesso tempo rilanciare l’edilizia, a vantaggio della piccola e media impresa edile, attraverso un piano di  riqualificazione che metta in sicurezza l’esistente a partire dalla riqualificazione del centro storico”. La mancanza del piano regolatore, scaduto ormai da decenni, ha conferito all’ufficio tecnico un potere decisionale ed arbitrario che non può essere mantenuto. Questo è uno dei veri nodi della prossima campagna elettorale. “Questa anomalia deve essere interrotta e Monreale deve essere dotata di uno strumento che le consenta di poter pianificare, governare e gestire il proprio sviluppo per gli anni a venire, uscendo dalla anarchia normativa che ha favorito meccanismi clientelari e una gestione scriteriata del territorio e delle sue risorse”. Per saperne di più, leggi gli articoli in questa pagina, oppure in quest'altra

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