Monreale, transazione da 3 milioni di euro con l'Amia, la posizione del PDR

Redazione

Cronaca

Monreale, transazione da 3 milioni di euro con l'Amia, la posizione del PDR
Una nota del portavoce del patto dei democratici per le riforme, Francesco Troia

18 Gennaio 2016 - 00:00

Riceviamo e pubblichiamo una nota di Francesco Troia, portavoce cittadino del patto dei democratici per le riforme “La proposta transattiva formulata all’AMIA dal Comune di Monreale vede il Sindaco Capizzi ed il Consigliere Gullo in posizione di evidente conflitto di interessi. La mia considerazione parte da un semplice presupposto: la delibera della Giunta Municipale del 15 ottobre 2014, (presenti Piero Capizzi, Taibi Nicolò, Nadia Granà Olga, Russo Sandro, Zuccaro Ignazio, Cangemi Giuseppe), con la quale il sindaco di Monreale viene autorizzato ad inoltrare all’Amia la seguente istanza Si legge così: ‘II Comune di Monreale, dal sottoscritto Sindaco rappresentato, ha smaltito presso la discarica di Bellolampo di Palermo dal maggio del 1998 al febbraio del 2005 i propri rifiuti solidi urbani prodotti nell'ambito del territorio del Comune. A seguito del predetto smaltimento l'Amia S.p.A. pretese, a suo tempo, un corrispettivo complessivo di € 10.193.048,23 ed azionò al riguardo, per singoli torni temporali, domande contrattuali intese al pagamento della indicata somma. I giudizi che si originarono ebbero, però, esito infausto per TAMIA S.p.A. avendo, il Tribunale di Palermo prima e la Corte di Appello dopo , accertato che il rapporto si era svolto nullamente in quanto privo della forma scritta ex artt. 33 e 37 del D.lgs. 77/95 ed artt. 191 e 194 del D.lgs. n. 267/2000 e che ,dunque, il Comune non era e non è debitore di alcuna somma nei confronti di AMIA S.p.a. Le sentenze relative ai detti giudizi sono tutte passate in autorità di giudicato. Successivamente l'Amia S.p.A. ha azionato nei confronti del Comune due distinti giudizi per indebito arricchimento dividendo la complessiva pretesa in due torni temporali e quantificando la stessa sempre in complessivi € 10.193.048,23. II Tribunale di Palermo, seguendo il consolidato e costante orientamento della Suprema Corte ha rigettato le domande assumendo la inammissibilità della domanda di arricchimento nei confronti dell'Ente in considerazione del fatto che sussiste l’ impossibilità di Amia S.P.A. di instaurare azione contrattuale nei confronti di quanti amministratori e funzionari abbiano consentito la fornitura’. Da quanto emerge dalle risultanze processuali e come da proposta transattiva formulata dal Comune di Monreale, lo stesso Comune risulta in posizione dominante, avendo vinto tutte le controversie instaurate nei suoi confronti dall’AMIA. Tuttavia, contrariamente a qualsiasi logica giuridica e di buon senso, il Comune di Monreale propone all’Amia quanto segue: “La proposta che l'Ente sottopone alla S.V. sarebbe così strutturata: – Pagamento ad Amia S.p.A. della somma a saldo e stralcio di € 3.000.000,00 in tre soluzioni eguali di cui la prima entro un mese dalla erogazione all'Ente da parte del Fondo di rotazione conseguente all'approvazione del piano di riequilibrio pluriennale, le altre due entro i successivi 360 e 720 gg. Con la conseguenza che di tale complessiva partita solutoria l'Ente solamente al verificarsi della condizione sospensiva di cui infra ed alla quale è ancorata la presente transazione, riconosce il debito di € 3.000.000,00 ed è, dunque, tenuto al pagamento di detto importo.- Rinuncia da parte di AMIA S.p.A. con il pagamento della somma di cui sopra a fare valere la pretesa nei confronti dell'Ente o di altri soggetti ( ex amministratori e/o dipendenti ) dichiarando essa di non avere nulla a pretendere in funzione delle domande azionate nei giudizi e di considerarsi del tutto soddisfatta. In sintesi, nonostante il Comune risulti in posizione dominante, avendo vinto tutte le controversie in cui è parte, propone istanza transattiva al fine di tutelare  "responsabili" ed  “ex amministratori e/o dipendenti”  che hanno originato il debito nei confronti dell’AMIA, proponendo di far pagare ai cittadini monrealesi ben tre milioni di euro. Tra i “responsabili ed ex amministratori, guarda caso figura il Dott. Toti Gullo, sindaco dal 2004 al 2009. Questo è un vero e proprio scandalo politico! Il Sindaco trova più logico danneggiare ulteriormente le casse comunali e quindi i cittadini monrealesi pur di garantire chi, come il consigliere 'tutto-fare' e l'allora Sindaco Gullo, è responsabile, tra le altre cose, anche dell'emergenza ambientale che la città sta vivendo. Qui siamo in presenza di un vero e proprio conflitto di interessi. Questa è l'ennesima dimostrazione che non vi è stato e non vi sarà alcun cambio di logica. I cittadini devono rendersi conto che non possono continuare a pagare per gli errori di chi ha amministrato il Comune di Monreale come fosse cosa propria e dei propri amici e parenti.  Come PDR assicuro,  ci impegneremo a vigilare sull’operato della’attuale Amministrazione ricorrendo, se del caso,  anche alle vie legali nell’ipotesi in cui tale evidente ipotesi di conflitto di interessi trovasse concreta attuazione”. Francesco Troia, portavoce PDR

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