Dopo le animate discussioni che avevano visto sospendere le riprese video delle sedute dei Consigli comunali a Monreale, per esplicita richiesta del presidente Giuseppe Di Verde, tornano gli operatori video all’interno delle aule consiliari. Ad occuparsi delle registrazioni sarà l’emittente televisiva TeleJato. La redazione diretta dal giornalista Riccardo Orioles e coordinata da Pino Maniaci, è stata contattata direttamente dal consigliere comunale del Movimento 5 Stelle Fabio Costantini il quale, esponendo le nuove richieste e limitazioni imposte dal presidente del Consiglio Di Verde, che aveva esplicitamente comunicato che sarebbero state autorizzate per le riprese delle sedute consiliari solo le testate giornalistiche, ha accolto la proposta dello stesso consigliere del Movimento 5 Stelle ed ha offerto la propria collaborazione all’insegna della trasparenza e della legalità che contraddistingue da sempre la stessa. Regolare richiesta è stata protocollata presso gli uffici comunali dalla redazione di Telejato la quale è stata autorizzata dallo stesso presidente Di Verde ad essere presente a tutti i lavori del Consigli comunali che si terranno. Le prime riprese sono state effettuate proprio nella seduta di ieri. “A Monreale, grazie all'intervento di Telejato e di Pino Maniaci, ritorna la trasparenza in Consiglio Comunale – aggiunge il consigliere comunale Fabio Costantini -, viste le ultime restrizioni, ingiustificatamente imposte dal presidente Di Verde che volutamente impediscono quasi a tutti di poter effettuare le riprese delle sedute del Consiglio. Grazie all'intervento di TeleJato a sostegno dei cittadini Monrealesi, si torna così ad offrire la possibilità di partecipare ai lavori del Consiglio. Per fortuna esiste sempre qualcuno che, disinteressatamente e con forte impegno, lotta quotidianamente per la legalità e la trasparenza.” La replica del presidente del consiglio comunale Peppe Di Verde: "Sia chiaro che non è stato fatto alcun ostruzionismo alle riprese in aula – chiarisce -, ma credo che, vista l'assenza di una normativa chiara, sia giusto che in questa fase così delicata siano accreditati solo i giornalisti o i collaboratori di testate giornalistiche regolarmente iscritte al Tribunale per garantire il rispetto delle norme deontologiche e, soprattutto per noi, sapere con certezza che di quelle riprese ne verrà fatto un uso assolutamente professionale".