Monreale, quando Mattarella inaugurò una mostra di Madè con Giacopelli ed il capitano Basile

Redazione

Cronaca

Monreale, quando Mattarella inaugurò una mostra di Madè con Giacopelli ed il capitano Basile
Foto inedite e storiche realizzate dal monrealese Lo Verso

18 Gennaio 2016 - 00:00

Un ricordo inatteso, ma sicuramente gradito, un ricordo di una Monreale di tanti anni fa. Un regalo che ci fa il maestro Pippo Madè, che ci ha fatto pervenire delle fotografie storiche che ritraggono il neo-presidente Sergio Mattarella a Monreale. “Era il maggio del 1980, il 4 maggio, per l’esattezza. Ero stato invitato dall’amministrazione, allora guidata dall’indimenticabile amico Pino Giacopelli, lo scorso anno scomparso, ad esporre nella sede della Galleria Civica, alla quale si accedeva allora, dal giardino del belvedere – racconta il amaestro Madè -. Fu lo stesso Pino, uomo di cultura prestato alla politica, ad invitare ad inaugurare la mia personale, l’allora 38enne Sergio Mattarella, oggi Presidente della Repubblica. Mattarella aveva da pochi mesi tragicamente perduto il giovanissimo fratello Piersanti, il quale, da Presidente della Regione Siciliana, era stato trucidato, il 6 gennaio di quel tragico 1980, da uomini della mafia o forse da alcuni terroristi. Il giovane Sergio Mattarella, nonostante gli si leggesse ancora negli occhi il grande dolore, fu affabile ed estremamente cortese. Si fermò amabilmente a parlare con noi, dopo aver tagliato il nastro, unitamente a Pino Giacopelli ed all’Arcivescovo Salvatore Cassisa. Ricordo che raccolse gli attestati di stima e di simpatia dei tanti presenti. Un bel ricordo che oggi ritrovo in un album di fotografie firmate dal monrealese Lo Verso”. Osservando le foto che ci affida il Maestro, non possiamo che emozionarci. Lui dice ancora: “Monreale, allora era un vero ‘polo culturale’, una Città nella quale il fermento artistico, grazie allo stesso Giacopelli ed anche a comuni cittadini come Mario Angileri, altro indimenticabile amico, purtroppo troppo presto scomparso, era sempre in evoluzione. Di quel 4 maggio, ricordo ancor oggi la presenza in mostra del Capitano Emanuele Basile ed il breve colloquio che avemmo, attratto come fu dalle mie opere esposte, molte delle quali di denuncia contro la mafia ed altre sul tema degli emigranti. Poi, d’improvviso, la Galleria Civica si svuotò, calò un silenzio tombale e la Città, di colpo, rimase deserta. Fu lo stesso Giacopelli a comunicarmi tra le lacrime che avevano barbaramente ucciso il Comandante dei Carabinieri”.

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