Monreale, precari shock: a rischio la proroga dei contratti e la stabilizzazione

Redazione

Cronaca

Monreale, precari shock: a rischio la proroga dei contratti e la stabilizzazione
Una delibera della Corte dei Conti blocca tutto. Capizzi: "Non ci fermeremo"

18 Gennaio 2016 - 00:00

È un fulmine a ciel sereno. Molto di più di quelle che, gli stessi precari, definiscono “le brutte notizie poco prima del rinnovo” previsto entro la fine dell’anno. Sono a rischio 94 famiglie monrealesi. Nell’immediato, entro il 31 dicembre, con il contratto che rischia di non poter essere rinnovato. E nel futuro, con la stabilizzazione che si allontana, o meglio, che si complica. La Cortedei Conti ha emesso qualche giorno fa una specifica delibera, su richiesta del comune di Vita, in provincia di Trapani, che “mette i paletti” sulla questione precari. Molto in sintesi, prima di analizzarla, la delibera chiarisce alcuni punti: sei un comune virtuoso? Assumi tutti i precari che vuoi e garantisci altrettanti posti per le persone che provengono da concorsi. Sei un comune con una situazione drammatica (come Monreale)) Ricorda che se vuoi assumere i precari devi avere la copertura finanziaria per assumere altrettanti da concorsi. La cosa detta così, appare semplice. In realtà è molto complessa e cercheremo di spiegarla. La vicenda dei precari riguarda l’intero territorio regionale con un bacino che supera le 20 mila unità. A Monreale sono 85 i precari più 9 Lsu. Il loro contratto scadrà il 31 dicembre 2014. L’amministrazione si era impegnata per un’assunzione a tempo indeterminato. Ma il piano di riequilibrio non lo permette. O meglio, lo permette con alcune limitazioni. Il Comune, infatti, dovrà utilizzare l’80 per cento delle risorse che provengono dal turn-over, ossia dai dipendenti che vanno in pensione, per pagare i debiti. Rimarrebbe un misero 20 che basterebbe ad assumere massimo 5/6 persone. Inoltre, la delibera della Corte dei Conti prevede che tanti precari vengono assunti, tanti devono provenire da concorsi esterni. Se, per esempio, il comune di Monreale stabilizza 25 persone, altrettanti posti dovrebbe metterli a concorso. Sarebbe impensabile, dunque, stabilizzare 94 precari e mettere altrettanti posti a concorso. Non solo per la disponibilità finanziaria, ma anche perché la dotazione organica non è carente di quasi un centinaio di posti. Una vicenda che ha allarmato il sindaco Piero Capizzi, i dirigenti Curcio e Li Vecchi ed il segretario del Comune Ficano. “Una delibera che ci ha spiazzati – dice Capizzi -. Adesso non possiamo fare altro che attendere notizie dal Ministero, perché la situazione è delicata e riguarda tanti comuni. Noi lotteremo al vostro fianco per vedervi riconosciuti i vostri diritti”. La delibera, chiarsice intanto che “in presenza di eccedenze di personale dichiarate per ragioni di tipo funzionale, non è possibile inserire nella programmazione del fabbisogno di personale, anche ampliando dove occorra la dotazione organica, la stabilizzazione dei lavoratori a tempo determinato, relativamente a categorie e profili professionali differenti da quelli oggetto della dichiarazione di eccedenza”. La programmazione presuppone la ricognizione dell’effettivo fabbisogno di personale dell’ente,  in relazione (tra l’altro) alle funzioni istituzionali da svolgere, ai carichi di lavoro, alle risorse finanziarie a disposizione; il percorso programmatorio viene compiuto sulla base dell’analisi delle necessità oggettive, “non costituisce di certo uno strumento che possa giustificare di per sé un ampliamento della dotazione organica, sorretto dall’unica necessità di soddisfare l’esigenza  di procedere a nuove assunzioni o alla stabilizzazione dei lavoratori precari”. Il comune ha già predisposto la dotazione organica dell’Ente consegnandola al Ministero a Roma. Per quanto riguarda le stabilizzazioni del personale di cui al comma 8 dell’art. 4 del d. l. n. 101/2013”, la norma stabilisce che “a decorrere dall’entrata in vigore del presente decreto e fino al 31 dicembre 2016, gli enti territoriali che hanno vuoti in organico relativamente alle qualifiche di cui all’articolo 16 della legge 28 febbraio 1987, n. 56, e successive modificazioni, nel rispetto del loro fabbisogno e nell’ambito dei vincoli finanziari di cui al comma 6, procedono, in deroga a quanto disposto dall’articolo 12, comma 4, del decreto legislativo 1° dicembre 1997, n. 468, all’assunzione a tempo indeterminato, anche con contratti di lavoro a tempo parziale, dei soggetti collocati nell’elenco regionale indirizzando una specifica richiesta alla Regione competente”. La disposizione fa riferimento ai “vincoli finanziari di cui al comma 6”, che a sua volta stabilisce il limite del 50% delle “risorse assunzionali relative agli anni 2013, 2014, 2015 e 2016, anche complessivamente considerate”. Quindi, Monreale rientra tra questi casi: tante stabilizzazioni tanti posti messi a concorso. Per quanto riguarda la proroga dei contratti, la Delibera della Corte dei Conti è chiara: “Nel sistema normativo, la proroga è strettamente correlata alla programmazione triennale. L’opzione legislativa risponde all’esigenza di evitare stabilizzazioni indiscriminate, disancorate dal fabbisogno effettivo dell’amministrazione; non a caso, è lo stesso comma 9 in esame a prevedere esplicitamente come la proroga possa essere disposta dagli enti solo qualora, “nella programmazione triennale del fabbisogno di personale (…) riferita agli anni dal 2013 al 2016”,  essi prevedano di effettuare delle specifiche procedure concorsuali, a condizione che vengano rispettati i limiti massimi per la spesa annua stabiliti per la stipula dei contratti a tempo determinato ed in funzione di alcuni parametri esplicitamente individuati, ovverosia “in relazione al proprio fabbisogno effettivo, alle risorse finanziarie disponibili e ai posti in dotazione organica vacanti, indicati nella programmazione triennale” de qua, “fino al completamento delle procedure concorsuali e comunque non oltre il 31 dicembre 2016”. Ne consegue che la proroga non può riguardare sic et simpliciter tutti i lavoratori titolari di contratto a tempo determinato di cui all’art. 2 del d. lgs. 81/2000, ma può essere disposta solo nell’ambito della programmazione triennale del fabbisogno di personale e solo qualora concorrano tutti i presupposti previsti dall’art. 4, comma 9, del d. l. n. 101 del 2013. All’incontro, oltre al sindaco, al segretario comunale, ai dirigenti Li Vecchi e Curcio, hanno preso parte gli assessori Russo, Lo Coco e Cangemi ed il presidente del consiglio comunale Peppe Di Verde. >”Questo è il quadro attuale – ha concluso Capizzi -. Non possiamo non tenere conto di questa delibera. Io avevo il dovere morale di informarvi. Qui si sta parlando del nostro futuro. Dobbiamo dire che la delibera  non chiude la porta alle stabilizzazioni, chiede però spiegazioni alla Regione. Per questo, adesso, ci attiveremo per un incontro con il presidente Crocetta. In ogni caso, entro il 31 dicembre una decisione deve arrivare”. (LE FOTO DEL SERVIZIO SONO DI VINCENZO GANCI)

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