Si dovranno aspettare almeno altri 7 giorni per l’esito degli esami sulla potabilità dell’acqua proveniente dal pozzo dell’”abbeveratoio” in quanto all’Amap non dispongono delle attrezzature idonee all’analisi completa, per questo bisognerà attendere in primo luogo la scheda tecnica del solvente contenuto nella latta ritrovata all’interno della struttura dagli operatori dell’acquedotto civico la sera del 30 aprile scorso, al momento sotto chiave presso la caserma della polizia municipale, per richiedere successivamente il preventivo di spesa alla ditta esterna che si occuperà di comunicare il risultato dell’analisi. Parallelamente anche l’Arpa ha prelevato un campione durante il ritrovamento del contenitore sospetto, ma anche in questo caso i tempi di ricezione dei risultati si preannunciano tutt’altro che rapidi. Al momento della scoperta, i tecnici dell’acquedotto hanno solamente potuto constatare l’odore di solvente proveniente dal contenitore, tuttavia assente sulla superficie del acqua contenuta nel recipiente. Da qui la scelta di vuotare immediatamente la vasca per non compromettere l’eventuale contaminazione delle tubature e dello stesso pozzo. Al momento i valori di cloro sono rientrati nella norma, ma si sconsiglia fino all’esito ufficiale sulla potabilità di utilizzare l’acqua per usi alimentari nelle zone servite dal pozzo dell’“abbeveratoio”.