Monreale, le alunne del Basile contro il femminicidio: “Rompiamo il silenzio”

Maria Rosaria Bonanno

Cronaca

Monreale, le alunne del Basile contro il femminicidio: “Rompiamo il silenzio”
Un incontro con tanti ospiti presso la scuola monrealese

18 Gennaio 2016 - 00:00

Gli abiti neri in segno di lutto, ma una sciarpa rossa a spezzare il monocromo, a simboleggiare la vita, la speranza, la passione di queste giovani donne che oggi, in una comunità scolastica quanto mai prolifica di attività alternative (complice la settimana dello studente concordata dagli alunni con la preside Giannino), ma non meno importanti, celebrano a modo loro la giornata internazionale contro il femminicidio. La location è di nuovo la palestra del Basile, gli ospiti donne impegnate in attività politiche e culturali, gli organizzatori l'infaticabile professoressa Giordano, le alunne del liceo Basile e l'assessore alla pubblica istruzione Nadia Granà, che da giorni si allenano con balli e testimonianze per poi concludere con un flash mob che presumibilmente non si potrà tenere in piazza, come previsto, a causa dell'ostilità di Giove pluvio, ma verrà comunque realizzato al termine della manifestazione nella stesa sede. Sono le 10, gli ospiti si avvicinano e approfittiamo della puntualità di Enza Longo, del coordinamento anti violenza 21 Luglio, per chiederle una breve testimonianza, e puntualmente si ricorda come sia importante entrare nelle scuole e sensibilizzare gli alunni a queste tematiche, "perchè la violenza contro le donne riguarda essenzialmente la cultura e su quella bisogna agire". Arrivano anche l'assessore alla cultura Nadia Granà, Lavinia Caminiti, presidente della Associazione Coartega, e gli altri ospiti attesi e si da inizio alla manifestazione. L'assessore Granà, si permette un piccolo sfogo personale, lamentando come anche l'ostruzionismo nei confronti di chi lavora da parte di chi "non coglie e non fa cogliere", sia una qualche forma di violenza, ma oggi non è il giorno delle polemiche, è il giorno del ricordo delle vittime, è il giorno dell'orgoglio di essere donna, come si evince dai volti attenti e concentrati delle 48 ragazze pronte per la loro performance. Un dato importante emerge dall'intervento dell'Assessore Granà, la quale ricorda che "dati recenti ci confermano come negli ultimi 5 anni le violenze fisiche e/o sessuali siano diminuite, grazie a una maggiore consapevolezza delle donne che riescono, con maggiore frequenza, a prevenire situazioni di pericolo e a uscire da relazioni a rischio" anche se, continua, "crescono quelle più gravi che provocano ferite". È la professoressa Giordano a "rompere il ghiaccio" per prima, a rimarcare come la scuola debba diventare il luogo ideale per valorizzare le differenze tra maschile e femminile" perchè "per combattere questa cultura violenta e criminale è necessario analizzarne le cause strutturali con un lavoro lungo, sistematico e articolato che chiama in causa il modo della scuola". Il video realizzato dalle alunne con lo slogan "Tacere uccide, dai volto al tuo dolore!" è una ulteriore testimonianza di "ricordo figurato" delle donne uccise, dove la maschera bianca e anonima indossata da un alunno sullo sfondo simboleggia i mariti, fidanzati, padri (oltre il 70% dei femminicidi è di matrice domestica) che in tutto il mondo hanno permesso che, solo in Italia, oltre 6 milioni di donne tra i 16 e i 70 anni hanno subito violenza fisica o sessuale. Molto suggestiva anche la testimonianza di Emanuela Mulè, che racconta ad una platea folta quanto attenta una storia di tenerezza mista a dolore, dove la violenza domestica ad una donna diventa quasi palpabile, dove la figura del padre è quella indicibile dell'orco dei peggiori incubi. Stempera la tensione l'intervento di Angela Ganci, assistente sociale del Centro Ascolto Donna di Monreale, che racconta il suo lavoro quotidiano nel contrasto al fenomeno della violenza psicologica, economica e sociale, con l'obiettivo di favorire la prevenzione della violenza e la sensibilizzazione delle nuove generazioni e annuncia che, grazie alla disponibilità della Caritas Diocesana, verrà presto aperta una nuova sede a Monreale. Anche le alunne, con la voce e la presenza di Roberta Spinnato, Manuela Lombardo, Giulia La Barbera e Roberta Furino della III A classico, dicono la loro, con citazioni tratte da storie vere e opere letterarie, come il brano da "Ferite a morte", una raccolta di testi di Serena Dandini. Evelina Santangelo legge e commenta a sua volta un brano tratto da "Dovremmo essere tutti femministi", di Chiamamanda Ngozi Adichie, una scrittrice nigeriana definita la "Chinua Achebe del XXI secolo". Daniela Pupella invece sceglie di recitare in siciliano un monologo di forte impatto emotivo, in cui la protagonista, più o meno inconsapevole, è una giovane prostituta palermitana, che decide con la forza della disperazione di liberarsi della violenza oppressiva del "maschio di turno". Nel frattempo arriva anche Antonella Monastra, consigliere comunale a Palermo, da sempre attenta alle tematiche femminili e in prima linea come ginecologa, che inizia il suo intervento con l'auspicio di trovare, il prossimo anno, anche i ragazzi con le sciarpe rosse, in segno di piena solidarietà con le loro compagne di scuola. Anche la sua narrazione è di impatto: racconta una storia realmente avvenuta che ha avuto come protagonista una bimba, portata in ospedale dai genitori dopo la violenza subita da uno zio, morta poi in conseguenza di quelle violenze. Lei era presente in quell'occasione e vuole testimoniare oggi che non dimenticherà mai quella bambina. Conclude la lunga scia di interventi degli ospiti Ninni Motisi, che recita, anche lui in siciliano, un'altra storia al femminile, e fa effetto sentire una voce maschile che da voce ad una donna che subisce violenza, e altre alunne del liceo, che di volta in volta raccontano le storie recenti e note di violenze subite da giovani donne come loro. Sono le 12,30, inizia il flash mob anche se Giove pluvio ha oramai abdicato…è spuntato il sole!

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