Monreale, la Procura sequestra le bancarelle in piazza Guglielmo

Redazione

Cronaca

Monreale, la Procura sequestra le bancarelle in piazza Guglielmo
Provvedimento del Gip stamattina: i vigili sigillano le strutture

18 Gennaio 2016 - 00:00

Brutta sorpresa stamattina per i sette proprietari delle bancarelle di souvenir in piazza Guglielmo. Intorno alle 11, la polizia municipale è arrivata sul posto con un decreto di sequestro emesso dalla Procura di Palermo. La polizia municipale ha spiegato che il provvedimento era stato emesso dal Gip per la questione relativa alla mobilità delle stesse bancarelle. “Assurdo – dicono i commercianti – che questo provvedimento ci venga notificato adesso, in piena stagione estiva. Il magistrato, forse, non si rende conto che il suo provvedimento colpisce sette famiglie, che da adesso in poi non avranno più nulla da portare a casa”. La situazione è rimasta relativamente calma ed i commercianti hanno “smontato” le loro bancarelle per far apporre dai vigili i sigilli. “Non finirà così – dicono i commercianti -. Noi siamo in regola. C’è una determina che ce lo dice e ci appelleremo a quella. Ma soprattutto le nostre bancarelle non sono fisse, ma sono dotate di ruote”. Proprio questa determina è all’origine di questo botta e risposta tra Comune e Sovrintendente. Lo stesso Piero Capizzi ha fatto sapere che vorrà approfondire gli atti del sequestro ordinato prima di poter dire la sua, “ma è chiaro che l’errore sta proprio in quella determina approvata all’unanimità nell’aprile di quest’anno”. Per la Sovrintendenza, infatti, le bancarelle devono avere dimensioni ridotte, 2 metri, per 1,5. Ma nella determina questo non viene specificato. “Avevamo un accordo con il Comune – dicono i commercianti -.Ad ottobre, alla fine della stagione, avremmo provveduto a far fare le nuove bancarelle, che avremmo installato a marzo e fino al termine dell’estate. Non possiamo, ogni sera, trasportarle da altre parti”. La Sovrintendenza, invece, impone proprio questa mobilità delle bancarelle. I commercianti, poi, puntano il dito contro la Curia, “che vende anche altri oggetti al di là di quelli sacri”. Qualche tempo fa la Sovrintendenza aveva inviato ai commercianti una lettera con la quale avvisava gli stessi del ritiro della licenza per la vendita in piazza Guglielmo. Per i commercianti, però, la stagione estiva è già finita, visto che il tribunale del Riesame valuterà il ricorso che sarà presentato dall’avvocato Mario Caputo solo dopo il 20 agosto. IL CASO DI PIERO GANCI Tra i sequestri, è stato colpito dal provvedimento anche Piero Ganci, un altro dei venditori che si trovavano in piazza. Ma lui, aveva già fatto a norma la sua bancarella, sia come dimensioni, che come mobilità. “Un mero errore del Gip – dice il consigliere Giuseppe Romanotto – visto che il sequestro della bancarella è stato fatto all’interno di un magazzino dove Ganci custodisce la merce. Speriamo che il suo ricorso venga subito accolto”.   IL COMMENTO DEL DIRETTORE DI MONREALEPRESS Appare senza dubbio “strano” un provvedimento di sequestro emesso nel pieno della stagione estiva. Non contestiamo certo il ruolo della Magistratura, né quello della polizia municipale che ha soltanto eseguito un ordine. Ma chiediamo che sia fatta, una volta e per sempre, chiarezza sulla vicenda delle bancarelle in piazza Guglielmo. Una vicenda che, a nostro giudizio, è sempre stata sottovalutata. Le bancarelle esistono ormai da 60 anni. Ignorarle, come è stato fatto in questi anni, è stato molto sbagliato. Le due precedenti amministrazioni probabilmente non hanno agito come era giusto agire. Impossibile toglierle da lì, visto che la zona di via Torres è già occupata da altri negozianti (abusivi compresi) ed il parcheggio appare fuori luogo. Per non parlare dell’Antivilla, luogo poco frequentato dagli stessi turisti. Piazza Guglielmo deve rimanere dunque il luogo dove lasciare le bancarelle. Che dovranno sicuramente rispettare delle regole imposte dalla Sovrintendenza. E su questo non c’è dubbio. La nomina a patrimonio dell’Unesco impone passaggi molto chiari. Il Comune, però, deve aiutare questi commercianti ad avere il minimo indispensabile per poter lavorare e sopravvivere. Non si scherza con il “pane” degli altri.   (LE FOTO SONO DI VINCENZO GANCI)

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