Monreale, il piano regolatore è ancora fermo

Redazione

Cronaca

Monreale, il piano regolatore è ancora fermo
Mario Caputo : "Eppure in questi anni sono state create tutte condizioni ideali per redigere questo documento"

18 Gennaio 2016 - 00:00

 “Mi chiedo come mai nonostante siano trascorsi 5 anni dall’elezione del sindaco di Monreale Filippo Di Matteo e 10 anni dalla elezione dell’ex sindaco Salvatore Gullo, a distanza di qualche settimana dal voto, il Piano Regolatore Generale rimanga in fase di assoluta paralisi. Si è trattato di problemi di natura tecnica o finanziaria o di una precisa volontà di evitare che Monreale possa dotarsi di un moderno strumento urbanistico?” A dichiararlo è Mario Caputo, consigliere comunale di Forza Italia, al termine di un incontro avuto stamattina con diversi imprenditori del settore edile e alcuni professionisti della cittadina normanna. “Sono state create – ha continuato Mario Caputo – tutte le condizioni ideali affinchè la città di Monreale potesse avere come tanti altri centri il suo strumento urbanistico e quindi evitare il proliferarsi di lottizzazioni che hanno disorganizzato il territorio oltre che avere incentivato il fenomeno dell’abusivismo edilizio. È stato messo a disposizione negli anni un locale appositamente organizzato per l’ufficio del Piano Regolatore; sono stati acquistati macchinari e materiali. Un gruppo di dipendenti comunali dotati di alta professionalità è stato sollevato da altri incarichi di lavoro e destinato esclusivamente alla redazione del Piano Regolatore Generale. Qualunque altro ente con queste condizioni favorevoli avrebbe certamente definito lo strumento urbanistico; invece abbiamo assistito in questi anni ed in particolare con la gestione Di Matteo a una serie di commissari nominati dalla regione proprio in funzione dei gravissimi ritardi da parte dell’attuale amministrazione comunale. Il sindaco ha anche ritirato il Piano Regolatore Generale dal genio civile e da quel momento è sceso il silenzio assoluto sullo strumento urbanistico. L’attuale amministrazione ha anche avviato un contenzioso di natura amministrativa per osteggiare la nomina da parte della regione di un commissario ad acta. Ancora oggi il comune si trova commissariato e non sono state neanche reperite le somme per lo studio di fattibilità delle aree in frane. Non credo che tutto questo sia stato il frutto di un’impressionante serie di sfortunate coincidenze. Temo però, ed è opinione diffusa, che non vi sia stata la volontà e la determinazione per definire lo strumento urbanistico e si sia preferito invece lasciare il campo a progetti di lottizzazione e variante che hanno disorganizzato il territorio. Ho chiesto – ha concluso Caputo – all’assessorato regionale al territorio e ambiente di nominare un commissario non per verificare i ritardi, ma per relazionare sulle circostanze che hanno di fatto impedito la definizione dello strumento urbanistico della nostra città. Su temi importanti quali quelli legati al Piano Regolatore, non vi possono essere né dubbi nè zone d’ombra e si impone una fase di assoluta chiarezza oltre che di dovere d’informazione”. 

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