Monreale, i 100 giorni di… Nicola Taibi: "Già tante soddisfazioni, ma non abbiamo nemmeno cominciato"

Giorgio Vaiana

Cronaca

Monreale, i 100 giorni di… Nicola Taibi: "Già tante soddisfazioni, ma non abbiamo nemmeno cominciato"
LE NOSTRE RUBRICHE - L'assessore ai Lavori Pubblici racconta i primi tre mesi nella Giunta Capizzi

18 Gennaio 2016 - 00:00

Tocca oggi all’assessore Nicola Taibi raccontare i “suoi” primi 100 giorni nell’amministrazione Capizzi. L’intervista è del direttore Giorgio Vaiana, la foto del fotoreporter Vincenzo Ganci. Buona lettura! Da presidente del consorzio del Biviere ad assessore del comune di Monreale, il salto non è poi così tanto breve. Nicola Taibi era già stato un amministratore di questa città. Con un ruolo ancora più delicato, visto che si occupava di igiene urbana. I suoi primi cento giorni sono trascorsi un po’ in silenzio, ma “vi assicuro che abbiamo lavorato tanto per questa città”. Lei non è una novità di questa città? “Conoscevo benissimo la macchina amministrativa essendo stato assessore all’igiene urbana qualche anno fa”. Com’è stato il nuovo impatto? “Affacciandomi alla finestra, uso una metafora, mi sono accorto delle decine di emergenze da risolvere. Mi sono sbracciato ed, insieme ai miei collaboratori, abbiamo iniziato un lungo lavoro di risanamento. Poi io sono più un tecnico che un assessore e vedo le cose in maniera diversa. E per certi versi, in maniera più schietta e diretta”. Ma quando Capizzi le ha proposto di diventare assessore, come mai non gli ha detto “Tu sei pazzo”? “(sorride, ndr). Io ero presidente del consorzio del Biviere, perché era il turno della città di Monreale ed ero stato eletto all’unanimità. Lui non mi ha cercato in realtà. Lo abbiamo sempre saputo che saremmo finiti a lavorare insieme per il bene di Monreale. E poi è stato facile dare la mia disponibilità ad una persona così corretta come Piero. Il nostro lavoro è partito in silenzio, all’oscuro, quando nessuno qui parlava di noi e dell’ipotesi di candidatura di Piero Capizzi. Lì, però, noi avevamo già gettato le basi per uno splendido futuro”. Il suo ruolo, però, da assessore ai Lavori pubblici, è molto complesso? “Oserei dire delicato, che non fa ridere, non è sempre in bella mostra, molto delicato. Non ti dà la possibilità di avere visibilità ogni giorno, perché sapete che le cose, a causa della burocrazia, vanno molto a rilento. E poi ci sono tanti oneri. Soprattutto in questo periodo. Dove vorremmo fare tanto, ma andiamo in dodicesimi ed anche acquistare una penna diventa complicato. Se non impossibile. La situazione delle casse comunali è quella che è. La conoscete tutti…” Eppure non si abbatte… “Diciamo che questi primi mesi mi hanno dato tante soddisfazioni. Cito, per tutti, la Protezione Civile. Ho lavorato a stretto contatto con loro. Sono persone eccezionali e che hanno fatto tanto per questo territorio”. E della frana a Pioppo non è rimasto soddisfatto? “Altrochè. Abbiamo gestito la situazione in maniera eccezionale, ma io dico, in maniera normale. Mi fa specie sentirmi dire "grazie" a distanza di così tanto tempo. Mi hanno trattato da eroe, quando abbiamo fatto solo il nostro dovere, che era quello di riaprire, ed in fretta, una strada di collegamento cruciale”. Chi è Piero Capizzi? “Una persona corretta con una mentalità aperta. Una persona che crede in quello che fa e trasmette a chi gli sta accanto questo modi di agire e pensare. Poi è un avvocato e pensa rapidamente. E non vi nascondo che in Giunta mi sento tutelato, visto che lui legge e rilegge le cose cento volte prima di farle approvare”. Ed i suoi colleghi assessori? “Non posso che parlare di tutti molto bene. Lo Coco ha l’onere e la responsabilità dell’Ato e vedrete che risolverà parecchi problemi; Cangemi si occupa del sociale, sempre presente, impegnatissimo: è la calma personificata; Zuccaro ci crede e fa tutto con pochi spiccioli: guardate con niente che estate monrealese ha tirato su; Granà è un tecnico alle prese con gravi emergenze e poche risorse per risolverle; Russo ha ricevuto critiche prettamente politiche ed ingiuste, sta pensando al Bilancio e si tratta di un lavoro molto molto dfifficile”. Com’è cambiata Monreale in questi primi tempi della nuova amministrazione? “Penso che tutti l’abbiano notato. È più pulita, la visita dell’Unesco ha dato una spinta in più, certo, ed a molti è sembrato che ci siamo concentrati solo sul centro storico. Invece, adesso, stiamo dando risposte anche alle periferie. Mi auguro che le persone sfruttino quest’onda lunga derivante sia dall’Unesco che dalla nuova amministrazione, ma soprattutto che rispettino la cosa pubblica”. Quali sono i suoi progetti e le sue priorità? “L’estate è davvero finita ed adesso ci possiamo concentrare al meglio su tante cose. Abbiamo rimesso in sesto l’ufficio agricoltura. Ora cominceremo a spulciare tutti i progetti cantierabili che giaccino nei cassetti degli uffici. L’obiettivo è quello di alzarci un giorno e vedere che non ci sono più emergenze nel territorio”. Un obiettivo raggiungibile tra mille giorni? “Credo che entro mille giorni quest’amministrazione avrà fatto tante cose e realizzato tante idee. Al momento è difficile cambiare pure una lampadina, ma comunque noto grandi differenze rispetto alla mia prima legislatura. Ci sono tantissime potenzialità. Le sfrutteremo”. Magari lei con il ruolo di vicesindaco? “(sorride, ndr). Quando servirà un vicesindaco, lo può fare ognuno di noi”.  

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