Monreale, i 100 giorni di… Giuseppe Cangemi: “Le associazioni del territorio sono la mia ancora di salvezza"

Giorgio Vaiana

Cronaca

Monreale, i 100 giorni di… Giuseppe Cangemi: “Le associazioni del territorio sono la mia ancora di salvezza"
LE NOSTRE RUBRICHE - L'assessore impegnato in uno dei settori più delicati, quello dei servizi sociali

18 Gennaio 2016 - 00:00

Un sorriso per tutti, ufficio sempre stracolmo di gente, Giuseppe Cangemi è l’assessore “buono” della Giunta Capizzi. “Ma mi arrabbio pure io”, dice sorridendo al nostro direttore che lo ha intervistato per la rubrica dedicata ai primi cento giorni della Giunta Capizzi. Le foto sono del fotoreporter Vincenzo Ganci. Assessore, lei è a capo di un settore delicato e fin dal primo giorno, ha dovuto fare i conti con una realtà diversa da quella che si diceva in giro… “Le condizioni critiche del bilancio del Comune sono ormai note a tutti, questo anche per l’adesione al piano di riequilibrio finanziario decennale. Ma la realtà è anche complessa e complicata dal punto di vista sociale. Di fronte a questa situazione, siamo comunque riusciti ad affrontare questioni critiche, grazie anche alla collaborazione delle numerose associazioni che operano e bene, sul territorio che stanno decidendo finalmente a fare rete per lavorare insieme e meglio”. Cosa l’ha convinta a far parte del progetto politico di Piero Capizzi? “La volontà ferma, di tutti direi, di cambiare le cose. Qui, nessuno ha fatto solo slogan. Ma le cose che si dicono, poi si fanno. Alcune subito. Altre passa un po’ più di tempo. Ma non è solo e sempre colpa dell’amministrazione”. Qualche giorno fa la visita degli ispettori Unesco. Secondo lei com’è andata? “Intanto devo dire che ero molto emozionato. Voi lo avete raccontato benissimo nel vostro splendido reportage. Aspettavamo questo commissario con ansia. Non sapevamo che faccia avesse, quando sarebbe arrivato, che cosa avrebbe voluto visitare e che idea si sarebbe fatto. Poi, piano piano, la tensione si è sciolta e penso che la giornata sia trascorsa bene. Sono fiducioso su un esito positivo”. Ma le cose non vanno bene a Monreale, o meglio benissimo… “Certo che no. Ogni giorno , nella prassi quotidiana, e soprattutto nel mio settore, ci sono decine di cose da risolvere. Ma le assicuro che le affronto come fossero casi da risolvere per la visita dell’ispettore dell’Unesco. Lavoriamo tutti i giorni, fino a tardi, ed a volte anche la notte, per il bene della comunità monrealese”. Come sta lavorando il suo assessorato? “Intanto i miei uffici sono sempre a disposizione di tutti. Prima mancava, e la gente lo avvertiva, questo rapporto diretto con gli uomini delle istituzioni. Ora scendiamo più per strada e riceviamo la gente, che vuole essere ascoltata. Certe volte mi chiedono anche cose che non sono di mia competenza ed io sorrido. Noi, come assessorato, abbiamo iniziato un dialogo con le associazioni del territorio per portare avanti dei progetti interessanti. Loro sono imprescindibili per il mio settore”. Eppure non è soddisfatto… “Mi piacerebbe che l’amministrazione desse la priorità a questo settore che vive di tante emergenze di cui spesso o quasi mai si sente parlare. Per me, aiutare una persona od una famiglia in difficoltà, ha lo stesso valore che rattoppare una buca in una strada. Il mio obiettivo è quello di riportare in auge lo spirito di questo settore reintroducendo quello spirito di solidarietà che si è perso strada facendo”. In che modo? “Fino ad ora, per esempio, nonostante stiamo lavorando senza soldi, o con pochissimi fondi, ho ottenuto, da parte delle associazioni, delle risposte incredibili. Questo mi inorgoglisce, mi fa ben sperare per il futuro, non solo del mio settore, ma di tutta la città”. Che idea si è fatto del sindaco Capizzi? “È un ottimo sindaco. Sono legato a lui da una sincera e profonda amicizia. Ha lo spessore per fare il ruolo di primo cittadino, questo dovuto anche al fatto di essere un grandissimo avvocato. Tra l’altro è una persona che sa ascoltare i cittadini. E non è cosa da poco”. Ed i suoi colleghi assessori? “Siamo una squadra. Spesso i nostri settori si intersecano, quindi dobbiamo lavorare proprio a stretto contatto. Nulla da dire: professionisti e gran lavoratori. Tutti, nessuno escluso”. Dell’opposizione che idea si è fatto? “Ma in realtà non c’è stato modo di avere un dibattito od un confronto con loro. Credo che l’opposizione debba contribuire al lavoro dell’amministrazione. Da loro mi aspetto sempre meno enfasi propagandistica e più collaborazione”. Ieri il consiglio comunale straordinario in cui si è discusso anche e soprattutto del “caso Gullo”, l’incendio all’auto del consigliere comunale. Che ne pensa? “Per la stima e l’affetto che ho nei riguardi di Toti Gullo, è come se avessero bruciato la mia auto. Non ci può essere nessuna ragione per compiere un atto del genere. Serve, però, un controllo più efficace del territorio, ma soprattutto è necessario diffondere una maggiore cultura della legalità, a partire dalle scuole”. Come si immagina Monreale tra mille giorni? “Una Monreale dove i servizi per i cittadini funzioneranno perfettamente e saranno efficienti, ma soprattutto il cittadino avrà acquisito la capacità di entrare ancora in maniera più diretta con noi amministratori”.

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